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Pinacoteca di Brera Informazioni
Occorre anche la tua città

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Valorizzazione delle opere della Pinacoteca di Brera in deposito nelle chiese della Diocesi di Milano.
Progetto in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano.

Le requisizioni napoleoniche destinano alla Pinacoteca di Brera una quantità di opere di grande formato non esponibili nel museo. Una soluzione ideata da Andrea Appiani, coeva alla prima inventariazione, fu di destinarle alle cosiddette “chiese povere”, carenti di arredi per la quotidiana devozione e il decoro degli ambienti sacri. Le Parrocchie lombarde accolsero l’offerta di buon grado. Le opere riacquisirono in tal modo la loro originaria funzione creando una fattispecie di deposito tipica e specifica della Pinacoteca di Brera. La storia di queste opere è ancora spesso sconosciuta. L’idea è divenuta di grande modernità, se si pensa che la museologia americana ha creato la categoria di “deposito aperto”, il visible storage.
Intorno a queste opere sono talora stati costruiti altari e cornici per adattare le opere in modo permanente ai nuovi ambienti.
Considerato che il rapporto col territorio per il museo è essenziale e determinante per la sua stessa sussistenza, dal 2015 la Pinacoteca si è concentrata nel rafforzare questo legame coinvolgendo la cittadinanza. Da qui nasce il presente progetto che fa parte di Occorre tutta una città, contenitore di iniziative che mirano a coinvolgere pubblici speciali e periferie.
Il 17 maggio 2023 è stato avviato detto progetto a Paderno Dugnano, in stretta condivisione con la Parrocchiale e l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano. Occasione, questa, per la Pinacoteca, di svolgere la sua missione di museo pubblico. Il progetto prevede la realizzazione di didascalie corredate di testi sul modello di quelle presenti in Pinacoteca. E non si tratta solamente di apporre didascalie storico-artistiche, ma di evidenziare significati religiosi, antropologici e sociali. Per questo sono stati aggiunti dei QR Code che rimandano a contenuti aggiuntivi, a cura degli enti cooperanti. Ciò avviene in un momento in cui la Pinacoteca riceve anche istanze di parte dagli enti depositari che chiedono di poter apporre didascalie ai dipinti che gli stessi conservano.

La particolare storia delle opere della Pinacoteca di Brera in deposito esterno

Relativamente a Brera è noto e originario il problema di poter esporre solo poche opere nelle sale, principalmente a causa della mancanza dello spazio, che Carlo Bertelli definì “il vero tiranno di Brera”. Brera ha nel tempo accresciuto il suo patrimonio con permute, lasciti, donazioni, acquisti.
I depositi museali sono da una trentina d’anni oggetto di valorizzazione e indagine nella cultura internazionale. Tale interesse è motivato dal fatto che dette opere sono imprescindibili per definire l’identità del museo, la formazione delle sue collezioni e i cambiamenti di gusto della società.
Brera, museo nazionale, ospita collezioni di varia origine e natura di oltre 1.700 dipinti. I suoi depositi hanno un’ampia dislocazione spaziale: dalla chiesa di San Marco, prossima alla Pinacoteca, alla lontana Ambasciata d’Italia di Buenos Aires. Numerosi istituti pubblici e privati ospitano le opere in Milano città, così come chiese, palazzi e musei in Lombardia, in Emilia e nelle Marche, le principali sedi governative e istituzionali a Roma e le nostre Sedi Diplomatiche all’estero. La prima precoce fase dei depositi esterni, di cui furono responsabili i funzionari napoleonici, si colloca negli anni ‘20 dell’Ottocento; la seconda fase avvenne negli anni ’40 e la terza negli anni ’20 del Novecento; successive iniziative risalgono agli anni ‘40 e al dopoguerra. Casi sporadici di nuovi depositi riguardano i nostri giorni.
Era impossibile per i funzionari dell’Ottocento – quando non esistevano leggi di tutela che coinvolgessero la chiesa – controllare centinaia di opere esterne di gran lunga eccedenti in quantità quelle esposte nelle sale della Pinacoteca. Fra i Direttori della Pinacoteca Bertini, Carotti e poi Modigliani, Wittgens e Dell’Acqua compresero la necessità di compiere atti di tutela su questa porzione di patrimonio rimasta nell’ombra.
L’importanza dei depositi è centrale in quanto essi raccontano la storia del museo.
Il presente progetto rende accessibile un importante ambito delle collezioni, mette a tema e riattualizza, poiché specificità propria, la dimensione sacra e devozionale, pone alla base il recupero della dimensione storica vissuta in una dimensione comunitaria, istituendo un modo specifico d’ intendere il rapporto centro-periferia.

Qui sotto l’elenco delle chiese e degli enti che hanno aderito al progetto e le relative schede storico-artistiche delle opere.

Chiesa di Santa Maria Nascente
Paderno Dugnano (MI)

Non è stato trovato alcun documento nell’archivio storico che attesti una specifica richiesta inviata dal signor curato per avere, in deposito presso la propria chiesa, alcuni dipinti dell’Accademia di Brera; ma è certo che don Giovanni Battista Tosetti, parroco in Santa Maria Nascente dal 1813 al 1823, una richiesta la deve aver inoltrata, perché è documentato che il 2 luglio 1821 La regia Accademia di Brera concedeva in deposito presso la parrocchia di Paderno due dipinti. Leggi tutto +

 

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