Pinacoteca di Brera Informazioni

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L'effetto farfalla

COME UNA VISITA AL MUSEO PUÒ CAMBIARE LE NOSTRE VITE

Oggi i musei e i loro direttori subiscono costanti pressioni da parte di politici e giornalisti a trovare nei numeri la misura del proprio successo; la funzione primaria del museo, dicono, è attrarre ricavi turistici.
Molti di noi, che ai musei hanno dedicato la vita, ritengono invece che la misura del successo di un museo sia un’altra: il cambiamento che produce nella vita dei visitatori.
Se un visitatore entra in un museo e ne esce del tutto immutato, senza aver imparato niente di nuovo o aver provato un’emozione forte, la nostra missione può dirsi fallita. È molto più difficile quantificare trasformazioni di questo tipo, e ancor più difficile è valutarne l’impatto, che spesso perdura per tutta la vita.
Da diversi studi longitudinali che seguono i visitatori per più di trent’anni a partire dalla loro prima visita, sappiamo, tuttavia, che l’esperienza museale può avere effetti duraturi e significativi.

DI TANTO IN TANTO È POSSIBILE DOCUMENTARE L’IMPATTO DI UNA VISITA AL MUSEO E OSSERVARNE GLI EFFETTI NON SOLO SU UN INDIVIDUO, MA ANCHE SU UNA FAMIGLIA E UNA COMUNITÀ.

RECENTEMENTE ABBIAMO AVUTO UN’OCCASIONE SIMILE.

Molti libri per bambini cominciano con la formula “c’era una volta”, quindi forse dovremmo iniziare così anche in questo caso. C’era una volta, ma non molto tempo fa, una bambina di tre anni di nome Nicole, che lesse un libro, Tutta colpa della giraffa, e visitò un museo, la Pinacoteca di Brera, con la sua mamma.
Questa storia racconta ciò che accadde…

Caro direttore, sono la madre di una curiosa bimba di 3 anni con cui ho avuto
modo di passare una bellissima mattinata alla Pinacoteca di Brera
grazie al libro, "Tutta colpa della giraffa". Semplicemente perfetto
per esplorare il museo. Questo libro non solo ci ha concesso questa magnifica
esperienza ma è diventato oggetto di adorazione e di lettura
prima della nanna, oltre che di stimolo a nuove esperienze
(è stata mia figlia a farmi notare che le mancavano da visitare
gli altri istituti del Palazzo di Brera illustrati nel libro).

Se voleva farci innamorare del Palazzo di Brera è riuscito perfettamente
nel suo intento. Ci ero stata ma non lo avevo mai vissuto tanto intensamente.
Giovedì sera siamo arrivate a Milano. Abbiamo trascorso il giorno seguente non solo in Pinacoteca ma abbiamo avuto modo di visitare anche l'Osservatorio Astronomico e l'Orto Botanico alla ricerca di Emma e la giraffa (sabato ci sono tornata io e ho scoperto con piacere di poter visitare anche la biblioteca il sabato mattina...)

L'entusiasmo di Nicole e le lettere della sua mamma Lydia sono una prova tangibile di quello che ci piace chiamare "effetto farfalla" e che ci ha permesso di osservare da vicino il domino di eventi e di emozioni che l'esperienza museale ha saputo suscitare lasciando una chiara e commovente traccia anche nelle nostre vite.

Il direttore James M. Bradburne, ispirato dalle lettere di Lydia, ha scritto un nuovo racconto “Nicole and the book house”; da qui la mamma di Nicole ne ha realizzato un piccolo libro, ha chiesto a Austeja Slavickaite di illustrarlo e infine ha costruito una vera casa dei libri in legno in cui la piccola Nicole potrà rifugiarsi in compagnia dei suoi amati libri. Una storia di emozioni, di reale condivisione, di generosità e di passione.

Caro direttore, non possiamo descrivere le emozioni che ci ha regalato con il suo racconto e che continua a regalarci: dalla ricerca (per la prima volta in vita mia) di un illustratore, ai dettagli della book house per cui ho fatto venire i brividi anche alla signora della ferramenta (dove ho comprato la chiave d'oro), alla ricerca della book house e il "progetto" di modifiche per creare ante e chiusura (quindi anche il falegname sarà coinvolto!). E' tutto un bellissimo lavoro che emoziona e coinvolge con entusiasmo chiunque ne sia coinvolto e ne venga toccato.

Ho ancora qui sulla scrivania i due biglietti d'ingresso che ci hanno aperto le porte di questa avventura: non avrei mai potuto immaginare ci portassero così lontano.

DI JAMES M. BRADBURNE,
CON ILLUSTRAZIONI DI AUSTEJA SLAVICKAITE WOJTCZAK

Nicole aveva tre anni e amava passeggiare in riva al mare in cerca di strane conchiglie e polpi sfuggenti, camminare nei boschi di pini odorosi in cerca di fiori e funghi, e visitare posti nuovi (il mondo era quasi tutto nuovo per Nicole).

Ma soprattutto, Nicole amava i libri.

Per essere così piccina aveva già una grande collezione di libri, di ogni forma e dimensione, di ogni colore e contenuto, in inglese e in italiano – alcuni persino in francese.

OGNI NOTTE, PRIMA DI ANDARE A LETTO, NICOLE PRENDEVA UN LIBRO E LO LEGGEVA.

Alla fine lo riponeva con cura al suo posto sugli scaffali della casetta dei libri proprio accanto al suo letto e chiudeva la porta con una piccola chiave d’oro. Poi, sapendo che i suoi libri erano al sicuro per la notte, chiudeva gli occhi e si addormentava.

Tutto andava per il meglio. Ogni mattina, prima di colazione, Nicole si avvicinava alla casetta dei libri, apriva la porta con la chiave d’oro e contemplava felicemente i suoi libri – la attendeva un’altra giornata di letture.

MA UN GIORNO, QUANDO SI AVVICINÒ ALLA CASETTA DEI LIBRI, NICOLE NOTÒ QUALCOSA DI STRANO – LA PORTA ERA APERTA!

“Hai aperto tu la porta della mia casetta dei libri?” chiese alla mamma. “No”, rispose lei, “avrai dimenticato di chiuderla prima di andare a letto”.

Nicole scosse la testa e mise il broncio – non avrebbe mai lasciato i suoi libri incustoditi per la notte! Tornò alla casetta dei libri e la osservò con più attenzione. Scoprì che era successa una cosa ancora più strana: alcuni libri erano al contrario! Ora sì che era confusa. Sua madre era sicura di non aver lasciato aperta la casetta dei libri, e Nicole non avrebbe MAI disposto i suoi libri al contrario.

Era davvero un mistero!

DA ALLORA, PER TUTTA LA SETTIMANA, PUR AVENDO CHIUSO A CHIAVE LA PORTA CON GRANDE ATTENZIONE E AVENDO CONTROLLATO CHE I LIBRI FOSSERO TUTTI AL LORO POSTO, AL RISVEGLIO NICOLE TROVÒ SEMPRE LA PORTA SOCCHIUSA, E I LIBRI – QUALCHE VOLTA PROPRIO TUTTI – AL CONTRARIO.

Tirandoli fuori, poi, si accorse che le pagine si aprivano lentamente, sembravano quasi stanche, appesantite, si rifiutavano di voltarsi, e solo dopo un bel po’ di tempo Nicole riuscì a leggere normalmente il suo libro preferito, quando le pagine, con un piccolo brivido, tornavano al loro peso e al loro aspetto normale.

Nicole decise di scoprire cosa stava succedendo.

Così una sera, dopo aver letto il suo libro preferito, in cui si raccontava di un museo che si risvegliava di notte, e dopo averlo rimesso a posto e aver chiuso con grandissima cura la sua casetta dei libri con la chiave d’oro, Nicole fece finta di andare a dormire. In realtà rimase sveglia, e per fortuna (visto che stava per cedere al sonno), quando si spensero le luci e piombò il silenzio, sentì il suono di una chiave che girava nella serratura.

Era la cassetta dei libri!

Pian piano la porta si aprì e, con grande sorpresa di Nicole, ne volò fuori un libro, poi un altro e un altro ancora. I tre libri volteggiarono nella stanza, sfrecciando di qua e di là, sopra la lucina da notte, sotto il comò, fino a svolazzare fuori dalla finestra aperta.

ORA NICOLE ERA SVEGLISSIMA, MA, ESSENDO UNA BAMBINA MOLTO ASTUTA, NON ACCESE LA LUCE.

Capì che se i libri avessero saputo che si era scoperto il loro segreto, forse non sarebbero tornati mai più, e con la luce accesa di sicuro non sarebbero rientrati per lo spavento. Per fortuna, dopo appena un quarto d’ora, tutti e tre i libri tornarono nella casetta dei libri, e si risistemarono sui loro scaffali.

La mattina dopo Nicole si svegliò con il sorriso e sgattaiolò fuori dal letto per vedere se i libri volanti erano stati solo un sogno.

Ma no, la porta era ancora aperta, e i tre libri erano riposti sugli scaffali al contrario.

Ora Nicole sapeva cosa fare.

Li sollevò delicatamente uno per uno dai loro giacigli e li abbracciò stretti perché non prendessero freddo. I libri ebbero un piccolo brivido, come se fossero addormentati.

Con un tenero sorriso Nicole li ripose sullo scaffale al contrario, come caldi pipistrelli pelosi, e li lasciò dormire.

Per quel giorno avrebbe letto un altro libro.

Grazie a Nicole e alla sua mamma, per questa bellissima avventura

Fine

Una favola di James M. Bradburne con illustrazioni di Austeja Slavickaite Wojtczak
Traduzioni: Eleonora Gallitelli • Design e sviluppo: Viva!