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Morte di Cleopatra

Guido Cagnacci

Dipinto tra i più celebri dell’artista romagnolo, proviene dalla collezione Spiridon di Roma ed è entrato in pinacoteca nel 1960 per donazione di Alberto Saibene, allora presidente dell’Associazione Amici di Brera. La datazione, ipotizzata su base stilistica, va fatta risalire alla tarda maturità dell’artista, negli anni del soggiorno viennese alla corte dell’imperatore Leopoldo I, in riferimento anche alla tela di analogo soggetto del Kusthistorisches Museum di Vienna, di cui la Cleopatra di Brera è probabilmente appena anteriore. La composizione è limpida e la luce chiara esalta morbidamente i volumi e le superfici rese con effetti quasi tattili. Nei dipinti di Cagnacci della sua fase matura è quasi del tutto assente l’azione, come invece era richiesto dai principi classicisti della pittura di storia; caratteristica rimproverata dai suoi contemporanei e che è invece oggi considerata uno degli aspetti più moderni della sua pittura. La rappresentazione del soggetto è originale e non retorica: la figura di Cleopatra è resa come una natura morta, in un interno luminoso e spoglio, dove nessun altro elemento suggerisce una “narrazione”; l’osservatore è portato invece ad una sorta di contemplazione del corpo della donna abbandonato sullo schienale di velluto rosso, stilisticamente descritto sublimando influenze reniane e caravaggesche.

 

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Scarica l'immagine ad alta risoluzione TITOLO Morte di Cleopatra
AUTORE Guido Cagnacci
DATA 1660-62
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI 120 x 158
INVENTARIO 2341
FIRMA GVIDVS CAGNACCIVS
Opera non esposta
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