L’opera giunse a Brera con un’attribuzione a Scarsellino, proveniente dalla collezione del cardinale Cesare Monti lasciata nel 1650 all’Arcivescovado di Milano.
Fu assegnata a Correggio da Bernard Berenson e viene generalmente assegnata alla produzione giovanile dell’artista, tra il 1515 e il 1518: la complessità della composizione e l’artificiosità delle pose avvitate dei personaggi ci dicono dell’interesse di Correggio per la lezione dei cosiddetti protomanieristi emiliani, di cui alcune prove sono conservate in Pinacoteca.
La scena principale è a sinistra e il centro del dipinto è vuoto, così che l’occhio dello spettatore è attratto dalla figura di un lanzichenecco seduto sui gradini in fuga prospettica. L’impressione di dinamismo instabile è accentuata dal Re, punto d’arrivo della diagonale composta dai due compagni di viaggio.
AUTORE Correggio (Antonio Allegri)
DATA 1515 - 1518 circa
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI cm 84 × 108
INVENTARIO Donazione Monti
SALA XXI
Opera esposta