La Danza degli amorini di Francesco Albani è un dipinto ad olio su rame eseguito su un’unica grande lastra di un metro per un metro circa tuttora inserito nella splendida cornice originale (fig.1).
L’opera, attualmente visibile nella prima rastrelliera del deposito di sala XXIII, ha sempre goduto di straordinaria fortuna di critica e di pubblico fino ad essere replicata più volte.
Il restauro, terminato nel 2010, ha restituito ai colori la loro originale brillantezza (figg.2-3), particolarmente esaltata dal supporto in rame, e ha permesso di apprezzare appieno la raffinata impaginazione: il soggetto nuziale unisce le varie scene, gli amorini, deposti gli archi, giocano felici (fig.4) perché hanno compiuto la missione loro assegnata da Cupido: Plutone si è innamorato di Proserpina e la rapisce come segno d’incoercibile amore (fig.5); Venere premia Cupido con un bacio riconoscente (fig.6); il tempio di Vesta, dove il focolare è sempre acceso, augura la durevolezza dell’amore.
Il dipinto deve essere stato pertanto commissionato in occasione di un matrimonio o di una promessa nuziale. La preziosa cornice, decorata con gigli, premette di ricondurre la committenza dell’opera all’interno della famiglia Farnese.
La lastra in rame è inserita al suo interno, adagiata su una struttura in policarbonato, realizzata su misura per evitare fenomeni di flessione (fig.7).