Il dipinto raffigura il tema allegorico della vittoria di Amore, trionfante sul mondo, e che quindi permette ai putti di danzare felici abbandonando gli archi e le frecce, non più necessari. Sulla sinistra si assiste all’episodio del ratto di Proserpina, con Plutone che colpito dal dardo amoroso su richiesta di Venere, rapisce la fanciulla trattenuto dalla ninfa Ciane (scena ripresa fedelmente dal libro V delle Metamorfosi di Ovidio) mentre la dea dell’amore, in alto a destra su una nuvola, bacia riconoscente Cupido. Il soggetto è tipico dei dipinti con funzione di dono nuziale, e fu presumibilmente dipinto dall’artista al culmine della sua carriera, subito dopo il soggiorno a Mantova, all’inizio del terzo decennio del Seicento. Durante i lavori di restauro della cornice originale nel 2010 si è notata nella fascia perimetrale esterna una sequenza di gigli, che rimanderebbe ad una committenza interna alla cerchia della famiglia Farnese, anche se non esistono a tutt’oggi prove documentarie a sostegno dell’ipotesi. L’opera proviene invece dalla collezione Sampieri a Bologna e viene acquistata dalla Pinacoteca di Brera nel 1811.
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Danza degli Amorini – restauro
AUTORE Francesco Albani
DATA 1623-1625
MATERIA E TECNICA Olio su Rame
DIMENSIONI cm 90 x 114
INVENTARIO 301
Opera non esposta