Due Angeli scapigliati scostano le tende del baldacchino e fanno comparire il Sacro Monte di Varallo come si presentava all’epoca, con il complesso di Nazaret, quello di Betlemme, la cappella del Calvario. Davanti ad esso e attorno alla Vergine si assiepano i santi e un donatore, ancora sconosciuto, vestito con l’abito dei Canonici Lateranensi. Gerolamo Giovenone, di famiglia di artisti, intorno al 1515 si avvicina a Gaudenzio Ferrari, con il quale poi collabora, scambiando disegni e modelli.
Il dipinto non risulta più nella chiesa d’origine dal dicembre del 1798, quando fu requisito dai francesi a Novara. Incerto un trasferimento a Parigi, mentre sembra possibile un suo immediato trasferimento a Brera, ove l’opera risulta conservata già nel 1808. Forse eseguito dalla bottega di Gerolamo intorno al 1520. Secondo Giovanni Romano la parte bassa della tavola è stata dipinta più tardi su una traccia antica. Questa successione di tempi induce a pensare o ad una esecuzione lungamente protratta, o a un riutilizzo di una tavola giacente nella bottega, con i debiti ammodernamenti. Entro lo stile sostanzialmente gaudenzano, il modello iconografico rivela una scelta indipendente, attenta ai fatti lombardi e memore della lezione di Zenale.
AUTORE Girolamo Giovenone
DATA 1543 circa
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
TECNICA OPERA olio su tavola
DIMENSIONI cm 188x79
INVENTARIO 277
SALA XII
Opera esposta