#labirintidarte
Il labirinto è un simbolo potente della cultura euro mediterranea, che affonda le sue origini nel mito cretese di Teseo e Arianna e del mostruoso Minotauro rinchiuso al suo centro dal re Minosse, che ne affidò la costruzione a Dedalo e a suo figlio Icaro.
La sua rappresentazione sui pavimenti delle chiese paleocristiane – il più antico risale al VI secolo e si trova nella basilica di San Vitale a Ravenna – e delle cattedrali romaniche e gotiche ne ricorda il carattere sacro e iniziatico, un significato oggi perduto. Sopravvissuto come divertissement delle corti rinascimentali o barocche, come il labirinto di siepi a Villa Pisani a Stra, oggi è possibile riscoprirne le tracce in molte opere d’arte presenti nelle collezioni dei nostri musei e parchi archeologici, essi stessi luoghi che possono essere vissuti come un percorso di ricerca.
E ai Labirinti nell’arte il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dedica la campagna di comunicazione del mese di giugno.
Immagine, dettaglio
Madonna in trono con il Bambino e i Santi Giacomo Maggiore, Simone, Francesco d’Assisi e Bonaventura (Pala di Arcevia)
Luca Signorelli
1507