La tavola, già nella collezione del conte Cesare Del Majno a Milano, fu acquistata nel 1931. Il soggetto raffigurato, una giovane donna che suona il liuto con uno spartito ben visibile al fianco, ebbe straordinaria diffusione in ambito lombardo grazie alla sua estrema versatilità: esso poteva adattarsi infatti a significati allegorici, sacri o profani, semplicemente aggiungendo, ad esempio, un’aureola, che avrebbe trasformato la Suonatrice di liuto in una credibile Santa Caterina. L’abbigliamento è tipico della ritrattistica norditaliana fra secondo e terzo decennio del Cinquecento.
Didascalie d’autore dedicate alle donne
Nessuno conosce l’identità di questa giovane musicista, ma il dipinto ebbe un successo tale che ne furono realizzate venti copie. Gli indizi visivi sono ambigui: l’inclinazione della testa e lo sguardo diretto indicherebbero una cortigiana che intrattiene i suoi clienti; in altre versioni ha un’aureola come Santa Cecilia, patrona della musica. Status a parte, la sua disinvoltura svela un mondo in cui compositrici, suonatrici e cantanti cominciavano a essere accettate. Il viaggio verso il palcoscenico inizia qui.
Sarah Dunant
AUTORE Bartolomeo Veneto
DATA 1520
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
DIMENSIONI cm 65 x 50
INVENTARIO 2240
SALA I
Opera esposta