Un portico decorato si apre su un vasto paesaggio. Il committente Antonio Busti, che possiamo identificare senza dubbi grazie all’iscrizione e ai monogrammi sul trono, è ritratto con le donne della famiglia mentre vengono presentati alla Vergine e al Bambino dai santi Giacomo e Filippo. La pala infatti stava nella cappella dedicata a questi in Santa Maria di Brera, chiesa parzialmente modificata in epoca napoleonica proprio per fare spazio alla pinacoteca e riflette gli orientamenti della cultura milanese del secondo decennio del Cinquecento, ancora imbevuta dei modi di Leonardo da Vinci e portata a replicare tipologie e soluzioni compositive del maestro toscano. Se l’adesione dell’artista ai modelli leonardeschi – per esempio nella fisionomia della Vergine o nella resa del paesaggio – risulta di facile individuazione, più difficile rimane la ricostruzione della paternità del dipinto: nell’inventario napoleonico è ricordato come opera di Luini, ma già Gironi poneva qualche dubbio su tale attribuzione.
La pala Busti rappresenta il punto di massima vicinanza stilistica al più giovane Bernardino Luini che, dopo esserne stato influenzato negli anni di formazione, in questo momento diventa un punto di riferimento per Zenale stesso, con il quale è in documentati rapporti di consuetudine.
AUTORE Bernardo Zenale
DATA 1515 - 1518
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
DIMENSIONI cm 195 x 145
INVENTARIO 453
SALA X
Opera esposta