Pinacoteca di Brera Informazioni

Napoleone come Marte pacificatore

Antonio Canova

La statua reca la scritta: FR. RIGHETTI. ET. ALOYS. FIL. FEC. ROM. 1811
La monumentale statua in bronzo di Napoleone, alta 3 metri, fu commissionata nel 1807 a Canova da Eugenio di Beauharnais, vicerè d’Italia, dopo l’eccezionale risonanza che la statua in marmo di analogo soggetto, portata a termine nel 1806, aveva suscitato a Roma dove era visibile nello studio dello scultore. La fusione fu realizzata nella citta eterna da Francesco e Luigi Righetti, in seguito direttore dell’Imperiale Fonderia, utilizzando il metallo dei cannoni dismessi di Castel Sant’Angelo; il 20 agosto 1812 giunse a Milano trasportata su un carro costruito appositamente, e depositata in cassa nei portici nell’Accademia di Brera.
Per ordine del vicerè l’opera fu collocata nel cortile del Palazzo del Senato, in attesa che gli accademici indicassero la migliore collocazione. La nudità della statua, infatti, destava molte perplessità, perché non era ritenuta adatta ad un luogo pubblico, né a una piazza poiché inusuale a Milano. D’altra parte anche lo stesso Bonaparte non aveva apprezzato la scultura in marmo che Canova aveva scolpito raffigurandolo come Marte pacificatore, idealizzato nella “nudità eroica” delle raffigurazioni antiche che lo assimilava ad una divinità o a un imperatore romano; al contrario Napoleone avrebbe preferito essere ritratto nelle sue vesti contemporanee di militare o comunque di uomo politico.
Con la caduta dell’impero napoleonico, nel 1814 la fusione ritornò nel Palazzo di Brera per essere conservata nei magazzini. Solo nel 1859, alla conclusione della II guerra d’Indipendenza che vide Milano liberata dagli austriaci grazie all’intervento di Napoleone III alleatosi con Vittorio Emanuele II, il bronzo fu collocato al centro del cortile d’onore, su una base di legno. Finalmente nel 1865 la statua fu sistemata sul basamento in granito con i festoni in bronzo intervallati da aquile modellati da Lorenzo Vela e Giuseppe Speluzzi su disegno di Luigi Bisi.
Dalla statua in marmo nel 1808 erano stati ricavati cinque calchi in gesso, di cui uno servì per il bronzo milanese, altri due furono destinati alle Accademie di Carrara e di Napoli, dove si trovano tutt’ora, uno all’Accademia di Francia di Roma, poi trasferito a Palazzo Rinuccini-Bonaparte; infine, il quinto, inizialmente destinato alla biblioteca dell’Università di Padova fu poi acquistato dal Beauharnais per l’Accademia di Brera. Nel 1809 il calco fu esposto nei saloni napoleonici della Pinacoteca braidense, ma con il ritorno degli austriaci fu smontato e nascosto nei magazzini dell’Accademia, da dove fu recuperato e ricollocato nel museo nel 2009, dopo un accurato restauro.
Quanto alla statua in marmo, per ordine di Napoleone venne consegnata al Louvre nel 1810, dove, proprio per la sua nudità rimase esposta nel 1811 nella “sala degli uomini illustri”, ma seminascosta dietro ad tramezzo di legno e di tela. Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo, il Governo britannico acquistò la scultura per donarla al duca di Wellington il quale la collocò nel vano delle scale della sua abitazione.

Scarica l'immagine ad alta risoluzione TITOLO Napoleone come Marte pacificatore
AUTORE Antonio Canova
DATA 1811
TECNICA OPERA Fusione in bronzo
SALA Cortile

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