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Monumento a Luigi Cagnola

Benedetto Cacciatori

A più di un decennio di distanza dalla morte, l’Accademia di Brera decise di onorare il marchese Luigi Cagnola (Milano 1763 – Inverigo 1833), con una statua colossale da collocarsi nel cortile d’Onore, dove già si trovavano i monumenti dedicati a Pietro Verri e Bonaventura Cavalieri.
Dopo aver raccolto la somma di 8000 lire austriache con una sottoscrizione pubblica, alla quale aderirono anche l’imperatore d’Austria Ferdinando I e la regina di Sardegna, l’esecuzione fu affidata senza concorso a Benedetto Cacciatori (Carrara 1794-1871), scelto perché fino ad allora non aveva ancora realizzato alcuna scultura per il palazzo braidense.
Alla fine di maggio 1846 il modello in gesso era già pronto, ma la traduzione in marmo fu portata a termine solo nell’agosto 1849 e inaugurata il 19 dello stesso mese. Nel frattempo lo scultore aveva commissionato ad Aurelio Alfieri un’incisione a bulino riproducente la scultura con lo scopo di favorirne la divulgazione.
Il marchese Cagnola sebbene laureato in giurisprudenza e avviato alla carriera diplomatica, aveva dimostrato fin da giovane la sua inclinazione per l’architettura. Per tutta la vita si reputò sempre un “dilettante”, ma in realtà fu il più rappresentativo tra gli architetti che celebrarono con le loro opere i fasti napoleonici: in particolare il suo nome è legato ai progetti per la Porta Marengo (ora Porta Ticinese) e per l’Arco del Sempione, poi rinominato Arco della Pace. Per questi motivi sulla base della statua sono incisi il titolo nobiliare e la professione, e il Cagnola è ritratto con espressione pensosa mentre impugna il compasso.
Quanto al Cacciatori, questo lavoro gli fu assegnato all’apice della sua carriera, caratterizzata dai prestigiosi incarichi ricevuti dai Savoia per i cantieri dell’abbazia di Hautecombe, e le residenze di Racconigi e di Torino.
L’attività più celebrata fu indubbiamente quella svolta a Hautecombe per la quale realizzò 120 statue e 17 bassorilievi: la chiesa abbaziale divenne il caso più esemplare di ricostruzione in stile, e dell’incontro tra testimonianze classiciste e il revival gotico-troubadour.
A Milano l’artista operò anch’egli nei cantieri dell’Arco del Sempione e del Duomo; all’Accademia di Brera, dopo diversi incarichi di supplenza, ottenne finalmente la cattedra di scultura nel 1853.

Scarica l'immagine ad alta risoluzione TITOLO Monumento a Luigi Cagnola
AUTORE Benedetto Cacciatori
DATA 1849
MATERIA E TECNICA Marmo
TECNICA OPERA Scultura
SALA Cortile

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