Giovanni Angelo Mirofoli (Maestro della Pala Sforzesca), Seregno (Monza Brianza)?
Documentato a Milano dal 1475 al 1527
La pala fu finanziata da Ludovico il Moro e compiuta poco dopo la sua investitura a duca nel 1495. Il pittore, già noto come Maestro della Pala Sforzesca è ora identificato in Giovanni Angelo Mirofoli, guarda alle novità di Leonardo e di Bramante senza assimilarle. Da Leonardo vengono le figure della Madonna e del Bambino, ma lo sfumato è tradotto in ombre marcate; da Bramante i volti dei santi e l’architettura, ma lo spazio è angusto. La famiglia ducale veste alla sfarzosa moda milanese.
L’opera raffigura la famiglia di Ludovico il Moro inginocchiata davanti alla Vergine e ai santi Ambrogio, Gregorio Magno, Agostino e Gerolamo. Fu commissionata per la chiesa milanese di Sant’Ambrogio ad Nemus e, sulla base dei documenti d’archivio, fu eseguita nel corso del 1494. La rappresentazione qui allestita unisce all’espressione della devozione religiosa del committente la celebrazione del potere di quest’ultimo, giacché allude alla benevolenza divina nei suoi confronti e al futuro della sua dinastia, garantito dalla nascita di un erede. Quando commissionava la Pala Sforzesca, Ludovico il Moro tentava di ottenere dall’imperatore Massimiliano d’Asburgo la legalizzazione della propria signoria su Milano, esautorando alla morte di Gian Galeazzo (1494) il legittimo erede Francesco Maria Sforza. L’opera fu concepita, pertanto, come manifesto di propaganda politica, nel quale Ludovico si presentava immerso nello sfarzo del suo rango, protetto da sant’Ambrogio – che gli pone la mano sulla spalla – e accompagnato dalla moglie Beatrice e dagli eredi, uno dei quali, probabilmente, da identificare con un figlio nato fuori dal matrimonio. Per dare forma pittorica a questa fitta trama di messaggi Ludovico scelse un artista, recentemente identificato in Giovanni Angelo Mirofoli, il quale allestì una sorta di compendio della cultura milanese del tempo, cronologicamente precoce ma stilisticamente irrisolto; nonostante il divario tra esito formale e significato dell’opera, questa affascina lo spettatore con lo straordinario impatto visivo dell’oro, delle perle e delle stoffe preziose.
Dalla chiesa di Sant’Ambrogio ad Nemus a Milano, 1805
Didascalia per grandi e piccoli
Ritratto di famiglia
Per Ludovico era un dipinto speciale, doveva mostrare a tutti che era l’uomo più importante di Milano. Per questa ragione è raffigurato con Sant’Ambrogio, patrono della città, che gli posa la mano sulla spalla, e il Bambino Gesù che lo benedice. Insieme a lui sono ritratti i suoi due figli in primo piano e la moglie Beatrice, con un’elaborata acconciatura. Tra stoffe pregiate e profusione d’oro, lo sguardo si perde in altri preziosi dettagli. Come vorresti il ritratto ufficiale della tua famiglia?
AUTORE Giovanni Angelo Mirofoli (Maestro della Pala Sforzesca)
DATA 1495
MATERIA E TECNICA Olio e Tempera su Tavola
TECNICA OPERA olio su tavola
DIMENSIONI cm 230 × 165
INVENTARIO 451
SALA XI
Opera esposta