Francesco Galli, di origini napoletane, è uno dei primi e più diretti seguaci di Leonardo da Vinci a Milano e infatti la figura del Bambino e le mani di Maria riflettono da vicino esempi del maestro fiorentino. Il dipinto è costruito con estrema attenzione ai trapassi di luce e ombra e ai riflessi: le figure hanno incarnati di madreperla e sono avvolte dalla penombra di un interno domestico, alle loro spalle una finestra si apre su un paesaggio lacustre, reso vibrante da tocchi luminosi.
La tavola giunse a Brera dall’Accademia di Venezia nel 1883, in cambio di una parte del trittico di Andrea da Murano, il cui scomparto centrale era nelle collezioni braidensi. Attribuita a Cesare da Sesto, poco dopo l’entrata a Brera, fu attribuita solo in seguito a Francesco Napoletano sulla base dei confronti con la tavola di Zurigo dello stesso autore.
AUTORE Francesco Napoletano (Francesco Galli)
DATA 1490 - 1500 circa
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
DIMENSIONI cm 41 x 30
INVENTARIO 307
SALA XI
Opera esposta