La Genesi (Gn, 9,20-23) racconta che Noè dopo il Diluvio universale coltiva viti e si ubriaca col vino, addormentandosi nudo. I figli Sem e Jafet lo coprono senza guardarne la nudità. Cam invece lo deride e per questo i suoi discendenti saranno condannati alla servitù. Sullo sfondo di un paesaggio splendente – che fa capire i toni intensi che dovevano avere le sale affrescate dal pittore- –l’arca è arenata in cima alla montagna. L’episodio biblico è prefigurazione della Passione di Cristo e dell’Eucarestia.
Probabilmente il dipinto faceva parte di un ciclo interamente dedicato alla Genesi. La datazione è stata anticipata al 1510- 1515 sulla base di una derivazione dalla Deposizione di Cristo di Raffaello (Roma, Galleria Borghese), da cui deriva l’impostazione di Noè. A tale derivazione si aggiungono elementi tipicamente lombardi, nella testa della prima figura a sinistra (che allude a Bergognone e Zenale), e nell’espressione di Cam (Bramantino); gli elementi paesaggistici richiamano invece Cesare da Sesto.
AUTORE Bernardino Luini
DATA 1510 - 1515
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
DIMENSIONI cm 116 x 140
INVENTARIO 374
Opera non esposta