Attribuita a fasi alterne ad Andrea Schiavone e a Tintoretto, viene oggi collocata nella fase giovanile dell’attività di quest’ultimo, verso il 1544/1545. L’opera va identificata con una delle lunette che a Venezia decoravano la prima stanza della sede della Magistratura sopra i Conti. Il titolo, già nell’inventario napoleonico descrive l’opera come “Allegoria – si dice rappresentare la disciplina che regola i costumi”. L’antico titolo dunque (la Disciplina che tiene a freno i costumi) potrebbe adombrare una lettura di tipo morale: la figura centrale potrebbe essere infatti la Disciplina che con i doni (la corona e la tiara) e lo staffile, premia i virtuosi e colpisce i viziosi. Essa schiaccia una figura di vecchia, dall’evidente significato negativo, forse personificazione dell’Invidia, uno dei Vizi Capitali, sdraiata su di un delfino, che solitamente simboleggia il Favore, esatto contrario dell’Invidia a dimostrazione di una bilancia morale che funge da regolatrice.
AUTORE Tintoretto (Jacopo Robusti)
DATA 1544 - 1545
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI cm 105 x 144
INVENTARIO 5961
Opera non esposta