


Esposto per la prima volta a Roma nella vasta antologica del 1966, quando nel relativo catalogo se ne suggerisce il confronto con il contemporaneo gesso dell’Arcangelo, nelle sue due varianti, e con il busto dell’Arcangela. Sono queste alcune delle sculture più imponenti tra quelle realizzate da Marini nella cosiddetta stagione gotica, ossia negli anni del suo esilio in Canton Ticino: figure umane macerate nel dolore, dove egli esaspera in termini plastici quella tensione espressionistica che pervade la coeva e preponderante attività grafica.
Nel Miracolo Jesi, Marini riprende l’antica struttura del busto-reliquario raffigurante San Bernardino da Siena che ostende il monogramma cristologico.

AUTORE Marino Marini
DATA 1943
MATERIA E TECNICA Gesso
DIMENSIONI h cm 70
INVENTARIO 5472
SALA IX
Opera esposta
Donazione