


Michele, che nell’Apocalisse sconfigge Satana, Gabriele e Raffaele sono i principi delle gerarchie angeliche. L’arcangelo guerriero ricorre nelle visioni di Arcangela Panigarola, priora del monastero agostiniano di Santa Marta da cui la pala proviene, e la sua lotta contro il demonio che finisce a capofitto nella voragine infernale ricorda l’inevitabile vittoria di Dio. Volti, paesaggio, descrizione precisa delle piante dipendono da Leonardo, del quale Marco d’Oggiono è diretto allievo.
La pala giunse a Brera nel 1806, a seguito delle soppressioni napoleoniche, dalla chiesa delle monache agostiniane di Santa Marta a Milano, di cui sono noti i legami con la corrente spirituale ispirata all’Apocalypsis Nova di Amedeo Mendez da Silva. L’opera fu conservata nel luogo d’origine anche dopo gli interventi di ristrutturazione del complesso attuati da Francesco Richini tra il 1621 e il 1624.

AUTORE Marco d'Oggiono
DATA 1516
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
DIMENSIONI cm 255 x 190
INVENTARIO 447
SALA XI
Opera esposta