Dopo la fase futurista e quella metafisica di Rosai, è la volta degli “omini”, i miti personaggi di un piccolo mondo che si svolge sempre uguale a se stesso, quasi fuori dalla storia. La tela rappresenta il gruppo di musicisti che si esibivano in uno dei più noti ritrovi fiorentini, il caffè Paskowsky, ma, per l’assenza (certamente voluta) di espliciti riferimenti ambientali, è solitamente indicata con il generico titolo di Concertino. È infatti prerogativa tipica di Rosai quella di trasferire i protagonisti delle sue scene in un’atmosfera indeterminata e malinconica, in cui il realismo sfuma nel fiabesco. I toni prevalentemente scuri, la luce smorzata, il disegno icasticamente espressivo collocano la composizione all’inizio del tragitto creativo che porterà alla vasta tela con i Giocatori di toppa (Firenze, Galleria d’Arte Moderna).
AUTORE Ottone Rosai
DATA 1922
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI cm 64.5 x 58.5
INVENTARIO 5095
SALA XV
Opera esposta
Donazione