Licini abbandonò la pittura figurativa attorno al 1930 a seguito dei contatti con i gruppi parigini di “Circle et Carré” e di “Abstraction/Création”. Il bilico, del 1934, opera che secondo l’artista mostrava come “la geometria può diventare sentimento”, fu esposta alla Quadriennale di Roma del 1935 nella stessa sala in cui erano collocati dipinti di Fontana e degli artisti che operavano attorno alla galleria milanese Il Milione, fornendogli l’opportunità di avvicinarsi ai maggiori rappresentati dell’astrattismo italiano.
Il dopoguerra fu caratterizzato dall’ingresso nella sua pittura di forme e creature in spazi irreali e indefiniti: Angelo ribelle con luna bianca, del 1955, è uno degli esempi più tardi di questa nuova ricerca, avviata con la serie delle Amalasunte esposte alla Biennale di Venezia del 1949.
AUTORE Osvaldo Licini
DATA 1934
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI cm 90 × 68
INVENTARIO 5476
SALA XV
FIRMA Licini
Opera esposta
Donazione