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Willem Dafoe legge “Giuda” di Gabriele Tinti

Un reading ispirato al “Cenacolo” di Pieter Paul Rubens

La sera del 4 aprile, la Pinacoteca di Brera ha ospitato un evento straordinario: l’attore Willem Dafoe ha interpretato le poesie di Gabriele Tinti ispirate al Cenacolo di Pieter Paul Rubens, uno dei capolavori del museo attualmente visibile nel Laboratorio trasparente di restauro in sala XVIII, in vista di un importante intervento conservativo sostenuto da PwC.

Il progetto nasce da un’idea profonda: superare la fruizione rapida e superficiale delle opere d’arte – spesso ridotta a pochi secondi – e creare un legame più intimo, riflessivo, tra spettatore e capolavoro. Attraverso la parola poetica e l’intensità interpretativa di Dafoe, il dipinto di Rubens si è trasformato in scena viva, emozionante, in cui l’arte si è fatta carne e voce.

Al centro della performance, la figura di Giuda: nel dipinto, siede in ombra, in posizione isolata, il volto turbato e penetrante rivolto verso chi osserva. Sotto i suoi piedi, un cane rosicchia un osso, simbolo di bramosia. L’opera rappresenta il momento dell’Eucarestia, la benedizione del pane e del vino da parte di Cristo, poco prima dell’annuncio del tradimento.

Le poesie di Gabriele Tinti, articolate come una confessio vitae, danno voce a Giuda – e con lui a ogni uomo – nella sua lotta interiore tra luce e tenebra, tra la speranza e l’abisso. Una riflessione poetica potente sul senso della colpa, sulla solitudine e sulla possibilità (o l’impossibilità) di accogliere la grazia.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso di scrittura ecfrastica portato avanti da Tinti, recentemente celebrato da testate internazionali come il Times e il Guardian, che da anni restituisce voce alle opere d’arte attraverso la poesia e l’interpretazione teatrale di grandi attori.

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Cortile d'onore di Brera