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Mostra

La grande pittura italiana

Dal 24 maggio al 27 luglio 2025 e dal 29 agosto al 28 settembre 2025 Arcore, Villa Borromeo D’Adda
la grande pittura italiana

Venticinque capolavori del Novecento recuperati dallo Stato Italiano

La Pinacoteca di Brera e il Comune di Arcore presentano una privata raccolta di dipinti, realizzati da maestri del secondo Novecento, provenienti da una vasta operazione di confisca di 52 opere, condotta da Corte d’Appello, Carabinieri, Guardia di Finanza e Nucleo Polizia Economico- Finanziaria di Milano.

Filippo de Pisis, Studio del pittore
Studio del pittore, Filippo de Pisis, 1946, olio su cartone telato, cm 70 x 50. Destinazione: Milano, Pinacoteca di Brera-Palazzo Citterio

La Pinacoteca di Brera, in collaborazione con il Comune di Arcore, presenta una mostra eccezionale che riunisce per la prima volta 25 dipinti di maestri del secondo Novecento, selezionati nell’ambito di una significativa operazione di confisca condotta da Corte d’Appello, Carabinieri, Guardia di Finanza e Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano.

Frutto di un’attenta selezione a cura della Soprintendenza di Milano, le opere esposte fanno parte di un nucleo più ampio di 52 opere sottoposte a sequestro, oggi in fase di assegnazione a sei prestigiose istituzioni museali italiane: Pinacoteca di Brera, Museo del Novecento (Milano), Complesso Monumentale della Pilotta (Parma),  Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (Torino), Galleria Internazionale d’Arte Moderna “Ca’ Pesaro” (Venezia) e Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Roma).

Chiaro di luna, Renato Birolli,
Chiaro di luna, Renato Birolli, 1955-1958, olio su tela, cm 110 x 100. Destinazione: Milano, Pinacoteca di Brera-Palazzo Citterio

La mostra si configura come un viaggio nella pittura italiana (e non solo) dagli anni ’40 ai primi anni 2000, articolato in nuclei tematici e cronologici: dalle figure dal vero di Guttuso e de Pisis, alle sperimentazioni astratte di Tancredi, Dorazio e Afro; dalle strutture simboliche e segni grafici di Tobey, Capogrossi, Scialoja e Licata, fino ai giochi iconografici di Novelli.

Un caso virtuoso di cooperazione tra istituzioni pubbliche, quello sancito dal protocollo d’intesa firmato nel 2024 da Brera e Comune di Arcore, che ha reso Villa Borromeo sede di custodia per tutte le opere confiscate, sotto la vigilanza scientifica della Pinacoteca.

La mostra è un’occasione rara per scoprire opere mai viste prima, restituite alla collettività e in procinto di entrare stabilmente nelle collezioni pubbliche del Paese. Un incontro tra arte, legalità e responsabilità civile che rafforza il senso di un museo come custode e garante della memoria visiva collettiva.

A cura di Marina Gargiulo.

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Cortile d'onore di Brera