Brera com’era. La Sala dei Paesaggi
Dal 7 aprile 2009 al 2 giugno 2009Dalle vedute scenografiche e di fantasia di Bernardino (1707-1794) e Gaspare Galliari (1760-1818), ai paesaggi classici e neoseicenteschi nelle varie declinazioni di Luigi Basiletti (1780-1859), Gaetano Burcher (1781-1829) Rosa Mezzera (1780-1826) e Gaetano Tambroni (1810-1841), concepiti per soddisfare le richieste di committenti aristocratici, gusto dal quale non si discosta anche l’opera del giovane Ambrogio Nava (1791-1862), destinato a diventare affermato architetto e presidente dell’Accademia dal 1850 al 1859; in particolare la tela del francese Henri Fradelle (1778-1865) è rappresentativa di un nuovo gusto troubadour, che avrà in Milano un seguace significativo come Giovanni Migliara.
Il nucleo più cospicuo è rappresentato dalle vedute lombarde realizzate dal celebre paesaggista Marco Gozzi (1759-1839), a riscontro di una pensione annua ottenuta fino alla sua scomparsa.
I dipinti, inizialmente commissionati dal viceré Eugenio di Beauharnais e successivamente dal Presidente dell’Accademia, hanno per tema luoghi legati alle vicende militari dell’epoca e alla presenza francese in Lombardia, oppure scorci lombardi di particolare interesse paesaggistico e pittoresco: soprattutto la produzione di Marco Gozzi sancisce l’abbandono del paesaggio arcadico per rivolgersi al rilevamento dal vero, di chiara ispirazione cartografica. Accanto ai paesaggi sono esposte anche due opere di Andrea Appiani (Giove incoronato dalle Ore e Apollo), rievocato quale nume tutelare dell’Accademia e della sua Pinacoteca.
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Quando
Dal 7 aprile 2009 al 2 giugno 2009
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