Studi per Bacco e Arianna
Scheda tecnica
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Titolo
Studi per Bacco e Arianna -
Autore
Simone Cantarini (il Pesarese) -
Dimensioni
mm 271 x 201 -
Inventario
481
La sanguigna rappresenta al centro del foglio, riquadrata, la scena mitologica con Bacco che consola Arianna abbandonata da Teseo, secondo il racconto delle Metamorfosi di Ovidio (VIII, 176-182). Più in basso, fuori dalla incorniciatura, sono schizzati i due protagonisti dello stesso episodio, studiati in pose differenti. Acqua lo interpretava come “pensamento” per Giuseppe e la moglie di Putifarre.
Ma il dio è chiaramente contraddistinto dalla corona di tralci di vite, dalla nudità e dal bastone torto. Quest’ultimo qui non si vede mentre è tracciato nel disegno sullo stesso tema e nella stessa tecnica, della Biblioteca Nazionale di Rio de Janeiro (inv.28,12; Ambrosini Massari 1995, n.88, pp.144-145). Forse proprio la corona a tralci di vite ha ingannato Oretti, che descrive nel Palazzo Ducale di Modena: “un magnifico disegno, con Apollo con ghirlande di fiori e Iole sedente sopra un letto”, iconografia assai vicina a quella della nostra serie, ma di oscura interpretazione con quei protagonisti (Oretti Ms B 128, C.446).
Si tratta di uno dei soggetti (si vedano per esempio Apollo e Marsia o Il ratto di Europa) diffusi dai modelli reniani, primo fra tutti quello dal dipinto omonimo (Los Angeles, County Museum).
L’ispirazione reniana va d’altra parte oltre il tema specifico, in una generale attenzione ai modi del maestro nell’impaginare la composizione, nell’ambientazione sotto l’ampio tendaggio, come nella Venere e Cupido del Toledo Museum of Art di Toledo (U.S.A.).
Rispetto al disegno braidense quello di Rio risulta di una fase successiva, con una definizione dell’insieme molto più approfondita.
Il disegno milanese è invece una tappa precedente nell’ideazione, come dimostrano la presenza di due diversi studi e di prove diverse per le pose delle figure, anche con l’usuale espediente dei pentimenti per studiarne il movimento (si confronti Ambrosini Massari 1997, pp. 247-248, scheda n.103).
Studi analoghi figuravano anche sul verso del disegno brasiliano, purtroppo ad oggi non visibili per essere stato incollato su cartoncino (Ambrosini Massari cit.)
Emiliani (1959) ricollegava questi soggetti a progetti per incisioni di cui Malvasia (1678, II, p.382) testimonia l’esistenza, cosiddette lascive, tratte da quelle di Agostino Carracci, come proverebbe anche lo studio per Venere e Satiro, recto di un altro foglio carioca (inv.28,14; Ambrosini Massari 1995, n.82, pp.138-139) che è una variante da quei modelli (De Grazia, 1984, nn.176-190).
Seguendo il racconto di Malvasia, questi studi andranno datati al periodo giovanile di Cantarini, peraltro già in stretto contatto di studio e sperimentazione con la scuola bolognese e reniana.
“I suoi studi furono a bel principio sulle stampe (a me ha detto ei stesso più volte) d’E Carracci; disegnando in particolare quelle lascive, che altrettanto forse gli furono dannose per i costumi, quanto profittevoli per un sicuro disegno e bravo intaglio” (1678, II, p. 382).
Un’ altra variazione sul tema si trova a Windsor (Royal Collection, inv. 3252), con Bacco in piedi nudo sulla destra e Arianna seduta sotto la tenda a sinistra, da tenere presenta come ulteriore prova di invenzioni incisorie.
Bibliografia essenziale:
Anna Maria Ambrosini Massari in : Anna Maria Ambrosini Massari, Marina Cellini, Disegni di Simone Cantarini a Brera: la collezione Acqua, in Simone Cantarini nelle Marche, catalogo della mostra Pesaro (Venezia) 1997, pp. 144-282.
Anna Maria Ambrosini Massari
Autore: Simone Cantarini (Pesaro, 1612 – Verona, 1648)
* Tecnica: matita rossa.
Controfondato, angoli con lievi lacune, piccola lacuna lato destro, piccole macchie umidità.
Scritte e timbri sul disegno: in basso a sinistr: Sim.e Cantarini da Pesaro; timbro in basso a destra.
Scritte e timbri sul controfondo: in alto a destra: 209; affiora dal verso in alto a sinistra: n°209 sottolineato come sempre per questi sul verso.
Provenienza: Acqua, acquisto 1857, Accademia belle Arti di Brera.
Bibliografia: Acqua, n. 209; Malaguzzi Valeri 1906, n.36; Emiliani 1959,n.24, p.36; Mancigotti 1975, p.276; Bellini 1987, n.17, p.67; Ambrosini Massari 1995, p. 144; 1997, p. 251.
Esposizioni: Milano 1959; Roma 1960; San Severino Marche 1987.