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Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto

Scheda tecnica
  • Titolo
    Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto
  • Autore
    Gentile Bellini e Giovanni Bellini
  • Anno
    1504 - 1507
  • Dimensioni
    cm 347 × 770
  • Inventario
    160
  • Sala
    VIII

L’imponente telero ornava il salone della Scuola Grande di San Marco a Venezia, una delle più prestigiose e potenti confraternite della città lagunare. Fu commissionato a Gentile Bellini nel 1504 ma nel 1507 restò incompiuto, non è noto a quale stadio, per la scomparsa del maestro e fu portato a termine dal fratello Giovanni, incaricato in tal senso dal testamento di Gentile.
L’attribuzione degli interventi ai singoli artisti è ancora oggetto di discussione fra gli studiosi; tuttavia, l’opinione più diffusa attribuisce a Gentile la definizione delle linee principali della scenografia, nella quale gli elementi dell’architettura veneziana si sovrappongono a soluzioni di evidente matrice mediterranea e orientale (per esempio le torri dei muezzin, gli obelischi), peraltro ben noti all’artista che, nel 1479, era stato inviato a Costantinopoli presso Maometto II. Si devono probabilmente a Giovanni, invece, gli intensi ritratti dei confratelli nel gruppo a sinistra.

 

Didascalie d’autore

Nel 1945 la libertà esplose nel mondo e liberò le anime dalla tragedia della guerra. Nel 1949 Giuseppe Cipriani all’Harry’s Bar di Venezia, in onore della pace, creò una bibita che univa la freschezza e il colore delle pesche alla vivacità dello spumante. In quei giorni a Palazzo Ducale c’era la mostra del Giambellino. Giuseppe pensò di associare il nome della bibita alla fama immortale del grande pittore. La chiamò Bellini che continua a celebrare l’arte e la libertà in tutte le terre conosciute.
Arrigo Cipriani

 

Gentile Bellini giunse nella mia città nel 1479 invitato da Maometto II. E poiché dalle mie parti nessuno vide il mondo con la precisione prospettica e con la luce dell’artista veneziano, sultani e scribi da lui dipinti mi sono cari. Eppure il suo è un Oriente inventato, più vicino a piazza San Marco che a Istanbul, se si eccettuano l’obelisco, le donne ammantate, gli animali o l’architettura mamelucca. Questo miscuglio di Est e Ovest mi affascina e continuerei a guardarlo. Perciò mi identifico negli uomini dagli enormi copricapi che scrutano la piazza immaginaria dai terrazzi.
Orhan Pamuk

 

Didascalia per grandi e piccoli

Di chi è questo cappello?
Tra tondi turbanti, lunghi veli bianchi e alti colbacchi rossi, spuntano tanti berretti neri: sono i membri della confraternita di san Marco, che vollero abbellire la sede della loro associazione con episodi della vita del santo e che chiesero di essere qui ritratti, uno ad uno. C’è chi è biondo e chi è bruno, chi ha le guance scavate e chi il doppio mento, chi il naso lungo e chi gli occhi un po’ strabici. Chissà se uno di loro assomiglia a qualcuno che conosci…

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