Due Apostoli
Scheda tecnica
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Titolo
Due Apostoli -
Autore
Lorenzo Lotto -
Anno
1510-1512 ca. -
Dimensioni
mm 168 × 115 -
Inventario
559
Il foglio è entrato nel 1857 nella raccolta milanese e proviene dall’Accademia di Brera; è stato successivamente inventariato presso la pinacoteca come opera di scuola toscana del XVII secolo. Il delicato tratto a matita rossa può ben essere riferito ad ambito veneto e il quadrettato un po’ impreciso, steso a mano libera, ci informa che il disegno è stato concepito direttamente in funzione di un dipinto, o quantomeno del riporto su un altro foglio. Sono raffigurate due figure maschili rivolte verso destra, una appoggiata sulle spalle dell’altra; entrambe coperte da un abbondante panneggio, gesticolano e puntano lo sguardo verso l’alto. I due uomini possono essere confrontati con un dettaglio di un dipinto di Lotto conservato anch’esso nelle raccolte braidensi: l’Assunzione della Vergine (inv. 757; olio su tavola; cm 29,4 x 60). Il dipinto fu forse in origine la predella della Trasfigurazione del Museo Civico di Recanati (olio su tavola; cm 300 x 203), per quanto la questione rimanga irrisolta (M. Minardi, in Lorenzo Lotto 2011, pp. 106-109, nr. 4, 110-111, nr. 5). In alternativa, la predella, assieme al Cristo che conduce gli apostoli sul monte Tabor dell’Hermitage (inv. ГЭ-103), che proviene certamente dal medesimo contesto, sarebbe riferibile alla Deposizione della Pinacoteca di Jesi (olio su tavola, cm 298 x 197), opera firmata e datata 1512, che rielabora uno spunto mantegnesco (il Seppellimento «orizzontale») alla luce della recente esperienza romana (e, curiosamente, proprio nello stesso anno in cui il pittore lavora per il cardinale Sigismondo Gonzaga). Le due figure del disegno, due Apostoli quindi, hanno quasi le stesse dimensioni nel foglio e nel dipinto. Nel trasferimento dell’invenzione dal foglio al dipinto, sono occorse poche varianti, in particolare nella posizione della mano sinistra dell’apostolo di destra.
Il confronto tra disegno e dipinto porta tuttavia un dato meritevole di qualche considerazione, poiché nella tavola gli Apostoli hanno proporzioni più tozze: infatti, le due figure dipinte hanno stessa larghezza ma altezza inferiore del 9% rispetto alle due figure disegnate. Le due figure passano da 15 a 14 centimetri e da 11,8 a 11 centimetri, rispettivamente. Questa modifica porta anche a sottolineare e rinforzare la diagonale compositiva.
Il restauratore della Pinacoteca di Brera, Andrea Carini, ha gentilmente effettuato analisi a infrarossi sul dipinto, rilevando un disegno sottostante quasi trasparente, probabilmente a ragione di un pigmento a base terrosa, anziché di matita nera; non vi sono inoltre tracce di quadrettatura sul dipinto. La quadrettatura fu quindi, curiosamente, usata da Lotto per ridurre l’altezza delle figure, forse per inserirle nel formato marcatamente orizzontale della predella, che impone un trattamento del tutto insolito del soggetto. La minuscola Madonna in lontananza fluttua in uno spazio che può facilmente essere immaginato dietro gli Apostoli, raggruppati in primo piano e voltati – anche un po’ goffamente – verso la stessa.
Il collegamento con la predella consente per il disegno milanese un’agevole datazione al 1510-1512, ovvero nella fase dell’attività di Lotto in Italia centrale.
Il foglio si caratterizza per un ductus grafico anomalo nel corpus dell’artista, del quale non conosciamo altri fogli tracciati con il solo uso della matita rossa. Il tratto è morbido e atmosferico, sono presenti alcune imprecisioni, sia nel tracciare le due figure, sia nella stesura del quadrettato.
Al dipinto braidense si collegano anche la copia grafica conservata nel British Museum di Londra (inv. 1946, 0713.936) e quella dipinta della Gemäldegalerie di Berlino (inv. 254).
Bibliografia essenziale: D. Pescarmona, Inventario dei Disegni della Pinacoteca di Brera, il foglio è inventariato come Gruppo di due figure.. e riferito ad artista di Scuola toscana del XVII secolo; Stefano L’Occaso in Un Lotto riscoperto, mostra e catalogo a cura di E. Daffra e P. Plebani, Bergamo Accademia Carrara, 2016-2017.
Stefano L’Occaso
Autore: Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 ca. – Loreto, 1556/1557)
* Tecnica: Matita rossa e quadrettatura su carta applicata su cartoncino.
Sul margine inferiore destro: marchio della collezione braidense.
Provenienza: Accademia di Belle Arti di Brera (Acqua, 1857).