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Compianto sul Cristo morto

Scheda tecnica
  • Titolo
    Compianto sul Cristo morto
  • Autore
    Garofalo (Benvenuto Tisi)
  • Anno
    1527
  • Dimensioni
    cm 300 x 166
  • Inventario
    182
  • Sala
    XXI

L’opera firmata e datata 1527, era destinata all’altare maggiore della chiesa di Sant’Antonio in Polesine, a Ferrara, ed è esemplare del percorso artistico del pittore: formatosi proprio a Ferrara tra Quattrocento e Cinquecento, Tisi assimilò la lezione cromatica dei veneti – Giorgione in primis– ma ebbe modo di accostarsi anche alla pittura fiamminga. La tavola, in origine, era provvista di una cimasa raffigurante il Padre Eterno, nonché di una complessa carpenteria lignea. Si tratta di uno dei massimi raggiungimenti dell’artista, considerato il “Raffaello ferrarese”: si rifanno a Raffaello i ritmi composti, le forme monumentali, rese però in modo un poco meccanico: il gruppo di figure è affollato in primo piano e si divide rigidamente ai lati del Cristo e della madre. Tuttavia queste goffaggini sono riscattate dal luminoso paesaggio, dal colore che gioca su accordi sofisticati, da dettagli come il gelido pallore del Cristo.

 

Didascalia per grandi e piccoli

Pinze e chiodi
Quanto vento in quel mantello! Quanto dolore nei volti di Maria e Giovanni. Quanta soave bellezza in quello di Maria Maddalena! Gesù è stato deposto dalla croce: il corpo pallido giace vicino a sua madre che ne stringe al seno il braccio inerte. Il pittore la croce non l’ha nemmeno dipinta. Forse non voleva turbare l’armonia del paesaggio. L’incanto del cielo rosa al tramonto e del pacifico borgo. Riesci a trovare nel quadro gli oggetti che la ricordano? Il bimbo lassù sembra averli già visti.

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