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Adorazione del bambino

Scheda tecnica
  • Titolo
    Adorazione del bambino
  • Autore
    Bernardino Lanino
  • Anno
    1565-1567 ca.
  • Dimensioni
    mm 1820-1160
  • Inventario
    Inv. 957

Il disegno, ritenuto di Gaudenzio Ferrari, è donato da Venanzio De Pagave, nel 1790, all’Accademia di Brera per scopi didattici; entra poi a far parte dell’originario nucleo delle collezioni della Pinacoteca ed è ricondotto all’ allievo di Gaudenzio, Bernardino Lanino (Bossi 1806, p. 405; cfr. Pescarmona, in Bernardino Lanino 1985, pp. 112-113, n. 30, ripreso in Disegni lombardi… 1986, pp. 51-52; n. 9). L’opera è stata identificata con il cartone della Natività, attribuito a Lanino, indicato nel l’inventario (1634-1644) della collezione del marchese Amedeo Dal Pozzo (Cifani, Monetti 2001, pp. 34, 50; cfr. Chiodo 2023, pg.77). E’ Infatti il cartone preparatorio, in specifico, per la pala d’altare con l’Adorazione del Bambino (pala Olgiati) nella chiesa di San Paolo a Vercelli, eseguita da Lanino in obbligo al testamento, del 1 aprile 1565, di Giacomo Francesco Olgiati in cui si dispone di far realizzare un’ancona e intitolare l’altare a Sant’Ambrogio che compare alle spalle della Vergine; i lavori, però, sono compiuti nel 1567 (Riccardi 2010, p. 34). L’opera si raffronta con i cartoni della scuola del Ferrari all’Accademia Albertina di Torino, già nella collezione dei Savoia, per tipologia, tecnica e stile esecutivo: ad esempio l’insistenza dell’uso del carboncino per ottenere i chiaroscuri e della matita, la presenza di alcune tracce d’incisione (i contorni della Vergine, di San Giuseppe e Sant’Ambrogio) e di ripassatura (cfr. Gaudenzio Ferrari… 1982).

Lanino, con il suo consueto avvolgente garbo, coniuga in quest’opera la fedeltà al suo maestro, tipica di questa fase (Pagella, Piovano 1986, pp. 189-193, 203-208), con l’impiego del modello gaudenziano del gruppo con la Vergine, San Giuseppe e gli angeli che sorreggono il Bambino (cfr. Gaglia, in Gaudenzio Ferrari…1982, pp. 88-90, n. 8) con l’accoglimento di “aulici” riferimenti (Albertario 2002, p. 250), nonché con aggiornamenti in direzione naturalistica, secondo le istanze che proprio intorno al 1565 si stavano sperimentando a Milano per mano dei cremonesi Campi (cfr. Bora 1998, pp. 57-63; Tanzi 2004, pp. 23-28). Un afflato che rende il cartone quasi un unicum e un vertice di questo periodo: non si traduce, infatti, nell’opera dipinta (caratterizzata, fra l’altro, da una rilettura del modello leonardesco) e non compare neppure in prove grafiche coeve come il disegno preparatorio con la Madonna col Bambino e santi per la pala della parrocchiale di Valdengo (1565-1567; Ottawa, National Galleryof Canada, inv. 6137), già nell’album Abrate (Franklin, in Italian Drawings… 2003, pp. 50-51, n. 16;  Chiodo, 2018).

Bibliografia: G. Bossi, Notizia delle opere di disegno pubblicamente esposte nella Reale Accademia di Milano nel maggio dell’anno 1806 [1806], in Scritti sulle arti, a cura di R.P. Ciardi, I, Firenze 1982, p. 405; D. Pescarmona, in Bernardino Lanino, catalogo della mostra (Vercelli, Museo Borgogna, 1985), a cura di P. Astrua e G. Romano, Milano 1985,  pp. 112-113, n.30; D. Pescarmona (a cura di), Disegni lombardi del Cinque e Seicento della Pinacoteca di Brera e dell’Arcivescovado di Milano, catalogo della mostra (Milano, Pinacoteca di Brera 1986) a cura di P.C. Marani e D. Pescarmona, Firenze 1986, pp. 51-52, n.9; A. Chiodo in AA.VV., Il Primato del Disegno, i disegni dei grandi maestri a confronto con i dipinti della Pinacoteca di Brera. Dai Primitivi a Modigliani, a cura di S. Bandera, Milano 2015, pg. 92. A. Chiodo,Riscoprendo l’Album Abrate. Dalla formazione alla dispersione di un album di disegni del Seicento, in Libri e album di disegni 1550-1800. Nuove prospettive metodologiche e di esegesi storico-critica, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Roma, Accademia di Belle Arti e Koninklijk Nederlands Instituute Roma, 30 Maggio-1 Giugno 2018), a cura di Vita Segreto, Roma 2018, pp. 139-148; A. Chiodo, Arabeschi familiari intorno allo «studio di disegni» di Bernardino Lanino, in La vita in Atto. Donazioni, lasciti, testamenti tra Torino e Italia settentrionale (secoli XVI-XVIII), a cura A.B. Raviola, A. Cantaluppi, collana «Fondazione 1563. Quaderni dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo», n.s. 6, Firenze 2023, pp 63-84, tavv. X-XIII.

 

Antonella Chiodo

 

Tecnica: pietra nera, carboncino su carta grigio-cerulea alterata per effetto della luce; cartone costituito da 12 fogli rettangolari di dimensioni differenti congiunti per sovrapposizioni dei bordi; abrasioni e lacune sui lati; incollato su tela.
In alto, a destra, timbro in ceralacca: “Accademia Reale Belle Arti in Milano”.

Provenienza: Torino, Amedeo Dal Pozzo (1579-1644) (?), dal 1634 al 1644 (?); Milano, Venanzio De Pagave (1722-1803), fino al 1790; Milano, Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1790 al 1901; Milano, Pinacoteca di Brera, dal 1901.

 

 

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