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Madonna col Bambino e un angelo

Scheda tecnica
  • Titolo
    Madonna col Bambino e un angelo
  • Autore
    Andrea Solario
  • Anno
    1505 ca.
  • Dimensioni
    mm 554 x 420
  • Inventario
    Inv. 961

Come ricorda Frizzoni (1901), il foglio fu ritrovato “quasi in abbandono” nelle sale dei gessi dell’Accademia di Brera dall’allora direttore Giuseppe Bertini (1825-1898; direttore dal 1882) e assegnato a Bernardino Luini. Corretta da Luisa Cogliati Arano nel 1966, l’attribuzione ad Andrea Solario fu accolta da tutta la critica successiva. Chiusa da un tendaggio sullo sfondo, la composizione accoglie la Vergine col Bambino addormentato su un grande cuscino, in presagio della sua morte, sorvegliato da un angelo che si sporge sulla sinistra. Parte della sua eredità di famiglia di scultori e architetti e segno dei suoi interessi nelle tecniche di disegno leonardesche, Solario esprime con particolare sensibilità i valori plastici delle forme, modellate con un calibrato chiaroscuro a pietra nera soprattutto nel gruppo in primo piano, che emerge dalla carta come in un rilievo. La quadrettatura a pietra nera è utile per il riporto in scala proporzionale della composizione sulla tavola, ma potrebbe essere stata adottata anche per trasferire le figure sul cartone da un disegno precedente e più piccolo. La freschezza del tratto e i pentimenti nei profili esterni delle figure indicano come l’artista abbia comunque rilavorato le figure anche su questo foglio. Il trasferimento sulla tavola è avvenuto tramite la foratura dei contorni, picchiettati secondo la tradizionale tecnica dello spolvero con polvere di carbone, i cui residui hanno enfatizzato le qualità chiaroscurali del disegno. La tavola attribuita alla bottega di Solario del Musée del Beaux-Arts di Pau (inv. 01.1.1) venne eseguita quasi certamente sulla base di questo cartone e presenta misure leggermente più grandi (71 x 55 cm) per l’aggiunta del paesaggio in alto a sinistra e della figura del San Giuseppe sulla destra. La dimensione del gruppo con la Vergine, il Bambino e l’angelo sembrerebbe comunque invariato rispetto al cartone, decurtato sul margine inferiore e sinistro. In mancanza di un dipinto di più sicura autografia, il disegno di Brera potrebbe essere stato concepito da Solario per una sua traduzione su tavola da parte della bottega. La composizione trova comunque numerosi riscontri stilistici con altre tavole mariane dell’artista che presentano il motivo simile del Bambino dormiente (Parma, collezione privata; Bernardino Luini… 2014, cat. XVIII) o adagiato su un grande cuscino (Accademia Carrara; Museo Poldi Pezzoli; Musée du Louvre; Worcester Art Museum). Queste opere sono databili, con lievi scarti cronologici, entro il primo decennio del Cinquecento, prima e dopo il soggiorno dell’artista in Francia dove lavorò tra il 1507 e il 1509 al castello di Gaillon in Normandia per il governatore di Milano Charles d’Amboise. Particolarmente interessante è l’annotazione antica “Car[issi]mo frat[ello] / Ino[…]” scritta a inchiostro con grafia cinquecentesca sul bordo superiore, in posizione ribaltata rispetto al disegno, forse l‘incipit di una lettera che, secondo Brown (1987), Andrea Solario avrebbe potuto indirizzare al fratello e scultore Cristoforo (1468-1524).

 

Bibliografia: G. Frizzoni, Rassegna d’insigni artisti italiani: a ricordo dell’incremento dato ai musei di Milano dai direttore Giuseppe Bertini, in “L’arte”, 4, 1901, pp. 99-100, fig. 59 (Bernardino Luini); F. Malaguzzi Valeri, I disegni della R. Pinacoteca di Brera, Milano 1906, cat. 48, ill.; L. Cogliati Arano, Andrea Solario, Milano 1966, p. 98, cat. 3, fig. 61 (Andrea Solario); Py, in Andrea Solario en France, catalogo della mostra  (Musée du Louvre, Paris) a cura di S. Béguin, Parigi 1985, pp. 93-94; T. Sicoli, in Disegni lombardi del Cinque e Seicento della Pinacoteca di Brera e del l’Arcivescovado di Milano, catalogo della mostra (Pinacoteca di Brera di Milano) a cura di P. C. Marani, D. Pescarmona, Firenze 1986, pp. 34-36, cat. 3; D.A. Brown, Andrea Solario, Milano 1987, pp. 125, 133, 149-150, cat. 32, fig. 106; C.C. Bambach, The Tradition of Pouncing Drawings in the Italian Renaissance Workshops; Innovation and Derivation, New Haven 1988, vol. 2, pp. 415-416, cat. 301; Bernardino Luini e i suoi figli, catalogo della mostra (Milano Palazzo Reale) a cura di G. Agosti, J. Stoppa, Milano 2014, p. 76, cat. XVII, ill.; F. Rinaldi in AA.VV., Il Primato del Disegno. I disegni dei grandi maestri a confronto con i dipinti della Pinacoteca di Brera. Dai Primitivi a Modigliani, catalogo della mostra a cura di S. Bandera, Milano 2015, pg 90.

 

Furio Rinaldi

 

* Annotato in alto a destra a penna e inchiostro marrone: “Carlissi]mo frat[ello] / Ino[…]”. In basso al centro un piccolo timbro a secco non identificabile.

Tecnica: pietra nera, carboncino (?), gessetto bianco, quadrettatura a pietra nera, su due frammenti di carta, forato per lo spolvero.

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