Studio per Madonna col Bambino e due devoti inginocchiati
Scheda tecnica
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Titolo
Studio per Madonna col Bambino e due devoti inginocchiati -
Autore
Simone Cantarini (il Pesarese) -
Dimensioni
mm 158 x 95 -
Inventario
Inv. 98
Affiorano evidenti le tracce di un disegno sul verso, forse la parte inferiore di un volto e alcune scritte, che la presenza del controfondo impedisce di valutare, e neppure Acqua fornisce una segnalazione utile.
Affacciata sul limite, a ridosso di un pilastro, la Madonna con il Bambino in braccio riceve l’omaggio di due devoti inginocchiati. La tenda drappeggiata in alto è il sipario alzato sulla scena. La divina apparizione sembra così trasformarsi in un’inusuale Sacra Conversazione, in cui la sacralità delle figure della Vergine e del Bambino è tutta racchiusa nella verticale eleganza della figura, nel dispiegarsi imperioso dei panneggi di Maria, nel solenne incedere della persona nell’atto di avvicinare il Bambino, vero fulcro della composizione, all’adorazione degli astanti.
Foglio di grande seduzione, di dichiarata appartenenza all’ultima fase della sua attività – al momento del suo rientro a Bologna dopo la conclusione del soggiorno romano – è stato considerato da Roli (1969) nella sua duplice esemplarità: per la trama smagliata del segno a penna e per gli anticipi utili a Flaminio Torri ma soprattutto, aggiungiamo, per Donato Creti. E a suggestioni romane e caravaggesche in particolare rimanda tutta l’impostazione iconografica del disegno.
L’opera è strettamente affine, per punto di stile, al disegno degli Uffizi che intendiamo restituire a Cantarini e che è inventariato sotto il nome di Guido Reni (Firenze, Uffizi, inv. 3439 S, Studio per Madonna con il Bambino e per tre putti); in esso il gruppo della Vergine con il Bambino si presenta con un orientamento opposto rispetto a quello esaminato ora. Modelli simili si ritrovano in un altro foglio braidense (Cellini 1997, pp. 240-241, scheda n. 96, inv. 38) e in quello dell’Album Horne (Firenze, Uffizi, inv. 6207).
Bibliografia: Acqua, n. 253; Emiliani 1959, Appendice, n. 19, p. 72; Emiliani 1959a, tav. 192b; Roli 1969, p. 36, n. 46, fig. 46; Mancigotti 1975, p. 277; Ambrosini Massari 1995, p. 133, Cellini 1997, p. 208
Marina Cellini
Autore: Simone Cantarini, detto il Pesarese o Simone da Pesaro (Pesaro, aprile 1612 – Verona, 1648)
Tecnica: penna, inchiostro bruno, matita rossa;
Stato di conservazione: buono; controfondato; macchie di muffa; cornice: tipo a
Scritte e timbri sul disegno: in basso a destra: S.C. da Pesaro; timbro
Scritte e timbri sul controfondo: sul verso: 253; in alto a sinistra: nº-primo numero depennato n° 253, si vede inoltre una scritta su quattro righe tagliata ma indecifrabile: per/se/che/…