Studio per Giove che dipinge mentre Mercurio zittisce Marte (?) (r) e (v)
Technical Details
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Title
Studio per Giove che dipinge mentre Mercurio zittisce Marte (?) (r) e (v) -
Author
Simone Cantarini (il Pesarese) -
Dimensions
mm 210 x 298 -
Inventory
Inv. 492
Disegno di splendida qualità e di complessa esecuzione grafica mostra su entrambi i lati la stessa composizione di carattere mitologico-allegorico.
Nella figura in atto di dipingere si è tentato di riconoscere Apelle, assistito da due divinità, forse Mercurio e Marte, oppure Giove come protagonista mentre Mercurio zittisce la Virtù; ma anche questa proposta non chiarisce completamente l’identità delle figure maschili in secondo piano (vedi Acqua). In ogni caso appare evidente trattarsi di un’allegoria della pittura e il rimando iconografico più immediato è al noto dipinto di Dosso Dossi «Giove che dipinge farfalle» o Giove, Mercurio e la Virtù (Vienna, Kunsthistorisches Museum), dove Ermes fa cenno di tacere a una donna implorante, forse una Virtù, che vorrebbe persuadere Zeus a più serie occupazioni.
La scena sul recto, spostata verso destra, rivela le attitudini dei personaggi, coltivando in particolare il gesto di Mercurio che compare di nuovo a sinistra; sul verso il formato è impostato in verticale e le due figure alle spalle di Giove, che fa scorrere il pennello sulla tela, sono definite in maniera più agevole: sul capo di Mercurio compare il copricapo alato tipico del dio greco mentre il panneggio prima suggerito dal segno svolazzante si trasforma in una corazza forse di Marte. La figura di Mercurio è materializzata su questo foglio per ben tre volte: dall’idea appena accennata sulla parte destra del recto si passa allo studio curato della posa e alla definizione del gesto sulla sinistra sino alla descrizione quasi completa del verso.
Il gesto imperioso con cui Mercurio zittisce l’importuno Marte ritorna sul verso di un foglio del Museo di Belle Arti di Budapest (inv. 2292; Czére 1988, n. 52, p. 108) che mostra sul recto lo studio per il San Giacomo Apostolo di Rimini (Museo della Città; Colombi Ferretti 1982a, n. XXIII, pp. 118-121) ed è ancora replicato nel piccolo disegno con Gruppo di figure passato recentemente in asta (Firenze, Casa d’aste Pitti, 12 aprile 1995, n. 43).
Per quanto riguarda la tecnica del foglio in esame vengono associate alla matita rossa quella nera e la penna secondo una modalità inconsueta per Cantarini che preferibilmente le impiega in maniera distinta.
La raccolta di Brera conserva un secondo disegno che ha finalità allegoriche simili: è il recto dell’inv. 81, dove l’episodio del pittore che ritrae la modella traspone la favola antica di Apelle e Pancaspe.
Bibliografia: Acqua, n. 217; Emiliani 1959, n. 38, p. 41, fig. 38 (recto); Mancigotti 1975, p. 276; Cellini 1997, pp. 262-263.
Marina Cellini
Autore: Simone Cantarini, detto il Pesarese o Simone da Pesaro (Pesaro, aprile 1612 – Verona, 1648)
Tecnica: matita rossa (recto); penna, inchiostro bruno, matita rossa (verso);
Stato di conservazione: discreto; tracce di tacche che lo facevano aderire al controfondo, lacune ai margini, privo dell’angolo superiore destro, alcune linee di piegature antiche;
Scritte e timbri sul disegno: in basso a sinistra: S.C. da Pesaro; timbro in basso a destra; in alto a sinistra: n° 282
Esposizioni: Milano 1959; Roma 1960.