Il restauro Ritratto di gentiluomo anziano con guanti di Lorenzo Lotto (Fig. 1) è attualmente in corso.
Lorenzo Lotto (Venezia 1480 – Loreto 1557) è stato uno dei protagonisti del Rinascimento italiano; ha lavorato soprattutto a Venezia, a Bergamo e nelle Marche, dedicandosi sia alla pittura sacra che al ritratto. L’artista, che non fu mai ritrattista di corte, ebbe fra i suoi committenti vescovi, militari, mercanti, ricchi artigiani e professionisti.
L’identità dell’effigiato, tutt’ora non certa, corrisponde probabilmente al notaio trevigiano Liberale da Pinedel (1495-1548). La tela fu realizzata intorno al 1543, quando il maturo pittore aveva assimilato ed elaborato alcuni aspetti stilistici, compositivi e tecnici del più celebre ritrattista del suo tempo: Tiziano Vecellio.
La critica è unanime nel considerare questo dipinto uno dei migliori ritratti eseguiti da Lorenzo Lotto per qualità ed espressività, nonché uno dei capolavori del genere per l’epoca.
L’opera è stata acquisita dalla Pinacoteca nel 1859.
La tela si trova dal febbraio 2019 nel Laboratorio di restauro trasparente della sala XVIII (fig. 2) dove è visibile l’intervento in corso.
Prima del restauro il dipinto è stato oggetto di un’accurata campagna fotografica e diagnostica (figg. 3, 4), comprendente riprese in luce diffusa e radente, macrofotografie e fotografie al microscopio, riflettografia infrarossa (IRR), infrarosso falso colore (IRFC), fluorescenza ultravioletta (UVF), spettrometria in riflettanza (Vis-RS). Gli esiti e le osservazioni dirette dell’opera hanno consentito di approfondire la conoscenza della tecnica dell’artista, permettendo di impostare ogni fase dell’intervento di restauro.
Tecnica pittorica
Il dipinto è realizzato ad olio su tela di lino (90×75 cm, fig. 5). Il supporto è stato preparato con uno strato sottile e chiaro, probabilmente di gesso e colla.
In seguito l’artista ha impostato la composizione del ritratto dal vero, disegnando direttamente sulla superficie chiara con un pennello sottile. Nelle immagini in infrarosso (IRR) è possibile leggere ad alti ingrandimenti minime tracce del disegno sottostante, come le leggere linee che si notano in corrispondenza di bocca ed occhi (fig. 6).
La stesura pittorica ad olio è fluida e sottile, con pennellate più rilevate in corrispondenza delle lumeggiature e velature trasparenti per il gioco di neri e bruni che caratterizza la veste (fig. 7).
Restauri precedenti e stato di conservazione
Il dipinto è stato restaurato più volte prima del suo ingresso nel museo. Un importante intervento ha compreso la foderatura della tela e la sostituzione del telaio, del quale è necessario verificare la funzionalità poiché la tela appare leggermente deformata. Sono visibili alcuni ritocchi alterati, concentrati lungo il perimetro e in corrispondenza di una pregressa lacerazione del supporto. Piccole cadute di colore e abrasioni sono visibili nella zona centrale e lungo i bordi. Una vernice protettiva, molto fluorescente alla luce UV, appare ormai ingiallita, opacizzata e disomogenea a causa di precedenti parziali puliture in corrispondenza del volto e dei risvolti della giacca (figg. 3, 8).
Intervento di restauro
La pulitura ha seguito criteri di gradualità, selettività e controllabilità delle applicazioni, ha compreso la rimozione degli strati di deposito superficiale e l’assottigliamento delle vernici, delle patinature non originali e dei ritocchi ormai alterati.
Attualmente la pulitura è terminata, e dal confronto con l’immagine prima del restauro è possibile apprezzare il recupero di leggibilità dell’immagine, la varietà dei toni e degli effetti materici della veste e degli incarnati.