Giuseppe Bossi. Ritratti e autoritratti di artisti
Giuseppe Bossi. Ritratti e autoritratti di artisti
La raccolta di ritratti e autoritratti di artisti – per la prima volta compiutamente descritta dal segretario dell’Accademia di Brera e promotore della Pinacoteca Giuseppe Bossi – fu concepita, secondo la dichiarata intenzione del fondatore, quale stimolo e incentivo ad una ricognizione storica sugli antichi maestri della scuola milanese…
Bossi la riteneva indispensabile anche e soprattutto in relazione all’attività didattica svolta nell’Accademia di Brera. Infatti alle effigi dei maestri antichi si affiancano alcuni ritratti e autoritratti dei “maestri di Brera” suoi contemporanei e colleghi. Come accade di consueto in Bossi, nella cui complessa personalità intellettuale si intrecciano componenti di illuminismo e di romanticismo, nell’impresa convivono strettamente passione civile, impegno didattico e scrupolo di ricerca storica.
Precoce è la sfortuna critica e museografica occorsa alla raccolta di Bossi. Già nel catalogo della Pinacoteca di Brera del 1816 il “Gabinetto” non è più registrato come nucleo autonomo. Spesso dimenticati con funzione di arredo in depositi esterni presso uffici pubblici, e solo ultimamente divenuti oggetto di studio e catalogazione scientifica, i ritratti erano stati non di rado in passato vittime di confusioni attributive e iconografiche.
Sono stati esposti 24 ritratti o autoritratti di artisti del Gabinetto bossiano e per una migliore contestualizzazione un Autoritratto di Giuseppe Bossi.
Sono stati appositamente restaurati per la mostra, grazie al contributo di Pirelli e con la direzione di Mariolina Olivari, dipinti di Pietro Francesco Gianoli, Salomone Adler e Giuseppe Nuvolone. Il Ritratto di giovane donna (Allegoria della musica ?) di Simon Vouet è stato restaurato nel Laboratorio della Pinacoteca di Brera da Sara Scatragli.