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Abel Ferrara legge “Compianto su Cristo morto” di Gabriele Tinti

Il regista e attore Abel Ferrara legge le poesie di Gabriele Tinti ispirate al Compianto su Cristo morto di Andrea Mantegna, capolavoro conservato alla Pinacoteca di Brera.
Il video di documentazione è stato realizzato con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, braccio operativo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, con l’organizzazione e promozione della Pinacoteca di Brera e la collaborazione di Contemporary Cluster e Hotel Splendide Royal.

Il Cristo in scurto è una piccola tela che è stata trovata nello studio di Andrea Mantegna. Pare non sia stata richiesta da un committente ma prodotta per se stesso, nel momento più travagliato della sua vita. Un’opera intima per mezzo della quale pregare, ricordare, piangere. Ed è questo carattere di intimità, di ragionamento attorno alla morte, di lamentazione funebre che prende le mosse la lettura di Abel Ferrara dalle poesie di Gabriele Tinti, alcune delle quali contenute nella sua ultima raccolta “Sanguinamenti- Incipit Tragoedia” edita da La Nave di Teseo.

Il dipinto viene datato attorno al 1484. Tra il 1480 e il 1484 Mantegna perse due figli.
Il Compianto – piangere insieme, piangere con – indicava sia in poesia che in pittura la restituzione del dolore per la morte di una persona cara o del Cristo. In molti casi queste opere assumevano una dimensione teatrale nell’ottica di sacre rappresentazioni e sacre cerimonie portando in sé una disposizione performativa.

L’evento rientra nel più complesso “Rovine”, progetto di Gabriele Tinti che raccoglie una serie di letture dal vivo recitate di fronte alla statuaria classica e alla pittura rinascimentale. Negli ultimi anni il progetto ha visto coinvolti alcuni importanti attori e alcuni dei maggiori Musei al mondo come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco, il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano di Roma, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli e molti altri ancora.
Le collaborazioni recenti di Tinti riguardano il Parco Archeologico del Colosseo – che ha commissionato lui una serie di testi ad evocazione della statuaria un tempo presente nel Foro Romano, nel Colosseo e nella Domus Aurea – il J. Paul Getty Museum, il LACMA e il Parco Archeologico di Pompei.

 
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Gabriele Tinti è un poeta, scrittore e critico d’arte.
Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposo, Il Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Istituzioni come il Museo archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il LACMA di Los Angeles, il Parco archeologico del Colosseo e la Glyptothek di Monaco.
Le sue poesie sono state lette da attori come Kevin Spacey, Abel Ferrara, Malcolm McDowell, Robert Davi, Marton Csokas, Stephen Fry, James Cosmo, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Michele Placido, Alessandro Haber, Jamie Mc. Shane e Joe Mantegna.
Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano. 
Nel 2020 è uscita la sua raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York). Nel 2021, 24 Ore Culture ha raccolto in un volume per i tipi di Libri Scheiwiller (Milano) il progetto “Rovine”. L’edizione inglese è uscita in contemporanea a cura dell’editore Eris Press (Londra). Nel 2022 la sua raccolta di poesie “Sanguinamenti- Incipit Tragoedia” è stata pubblicata da La Nave di Teseo (Milano) e – nel 2023 – lo sarà da Contra Mundum Press (New York).

Abel Ferrara è uno dei registi e artisti più controversi.
Recentemente è stato premiato con il “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker” della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
Nato a New York, nel Bronx, il 19 luglio 1951, Abel Ferrara ha iniziato a dirigere i suoi primi film negli anni ‘70, The Driller Killer (1979) e L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 i suoi successi internazionali comprendono King of New York (1990), Il cattivo tenente (1992), Ultracorpi – L’invasione continua (1993), The Addiction (1995) e Fratelli (1996). Il cattivo tenente, con Harvey Keitel, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1992 in Un Certain Regard. L’anno dopo Ferrara è ritornato a Cannes con Ultracorpi – L’invasione continua. The Addiction, con Christopher Walken, è stato selezionato alla Berlinale nel 1995, mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e Isabella Rossellini, ha vinto due premi alla Mostra di Venezia nel 1996. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e Heather Graham, ha vinto quattro premi a Venezia nel 2005.
Nel 2011 Ferrara ha ottenuto il Pardo d’onore a Locarno. Gli anni 2010 hanno segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha interpretato 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012), presentato a Venezia, Pasolini (2014), pure presentato a Venezia, Alive in France (2017), presentato a Cannes alla Quinzaine, Tommaso (2019) e di recente Siberia, proiettato all’ultima Berlinale.

 

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