Fu eseguito nel 1570 per il refettorio di San Sebastiano a Venezia, dove rimase fino al 1797. In seguito alla conquista napoleonica del Veneto, il telero fu a quel punto inviato a Parigi come bottino di guerra insieme ad altri diciassette dipinti: tra questi si ricorda la Cena in casa di Levi eseguita nel 1573 per il refettorio dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia (oggi alle Gallerie dell’Accademia della stessa città). Entrambi i teleri rientrarono a Venezia con il definitivo ritorno del governo austriaco e la Cena in casa di Simone giunse a Brera nel 1817. A differenza dell’Ultima Cena eseguita dallo stesso artista ed esposta in questa sala, decisamente più sobria, il dipinto appartiene al gruppo di fastose scene di banchetto che Veronese eseguì nell’ottavo decennio del Cinquecento e che ambientò entro grandiose scenografie ispirate agli episodi più alti dell’architettura contemporanea: gli edifici realizzati in quegli anni da Palladio e Sansovino a Venezia e Vicenza. Il dipinto in esame mostra inoltre chiari riferimenti alle Nozze di Cana del Louvre, in particolare nella disposizione del tavolo ad U; la posizione di Cristo è invece spostata a sinistra per lasciare aperta al centro la veduta di un giardino con portale classico. All’estrema sinistra si vede Maria Maddalena che unge i piedi a Gesù, ma tutta la scena ha un tono profano, ambientazione e costumi cinquecenteschi. Quella che il pittore raffigura è la realtà del suo tempo, narrata con grande vivacità e gusto per l’aneddoto:servitori si affaccendano, cani si azzuffano con un gatto per gli avanzi del cibo, a destra un servitore ruba il vino dal tavolo ed un ubriaco viene portato via a braccia.
OBJECT TYPE AND MATERIAL Olio su Tela
ROOM IX