


Formatosi nella bottega del padre Domenico e vicino poi a Canaletto, da cui deriva le inquadrature prospettiche, Francesco Guardi se ne distacca per un proprio linguaggio personalissimo. Le vedute obiettive, pacate e cristallizzate di Canaletto sono trasformate e animate da un’inquietudine restituita da effetti luministici mutevoli che rendono vibranti le figure e quasi fatiscenti gli intonaci. È il fascino di una città che conserva il suo splendore anche negli anni prossimi alla decadenza.

AUTORE Francesco Guardi
DATA 1756-1760
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI cm 56 × 75
INVENTARIO 688
SALA XXXV
Opera esposta