


Lo Sposalizio della Vergine insieme alla tela della Presentazione della Vergine al tempio facevano parte di un più vasto ciclo dedicato alle Storie della Vergine commissionato all’artista dalla Confraternita degli Albanesi a Venezia e oggi disperso fra Milano, Bergamo (Accademia Carrara) e Venezia (Gallerie dell’Accademia): i dipinti, eseguiti intorno al 1502 -1504, erano destinati alla decorazione della sala dell’Albergo nella sede della Confraternita. Le opere testimoniano appieno le doti di narratore dell’artista e mostrano il suo vivo interesse per la descrizione minuta dei dettagli, che inserisce copiosamente nella raffigurazione mescolando con naturalezza motivi realistici, oggetti esotici ed elementi di pura fantasia.
I due teleri dalla Scuola degli Albanesi passarono successivamente alla Scuola dei Pistori di Venezia, per poi giungere in Pinacoteca nel 1808 in seguito alle soppressioni napoleoniche.
Nello Sposalizio della Vergine è raffigurato l’episodio apocrifo dei pretendenti di Maria che rompono i bastoni, come nel capolavoro di Raffaello nella Sala XXIV, mentre lei sceglie il più anziano, Giuseppe, il cui bastone è germogliato. L’interno è rivestito di marmo e c’è un disegno accurato della menorah che mostra tutto lo sforzo di Carpaccio nel raffigurare gli elementi esotici della Venezia del tempo, in cui la comunità ebraica era numerosa e attiva.

AUTORE Vittore Carpaccio
DATA 1502 - 1505
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI cm 130 x 140
INVENTARIO 348
SALA VII
Opera esposta