Forse smembrato già nel XVIII secolo, il polittico giunse in Pinacoteca a partire dal 1811, in seguito alla soppressione dell’eremo francescano osservante di santa Maria di Valdisasso, presso Fabriano, da cui provennero le cinque tavole maggiori; le quattro tavole minori furono acquistate da una collezione privata nel 1901. Tra le ipotesi avanzate dagli studiosi, la più suggestiva ascrive la commissione del dipinto a Chiavello Chiavelli, signore di Fabriano, che nel 1406 fece restaurare il convento di Valdisasso e lo elesse come luogo della propria sepoltura: è infatti possibile che, proprio per decorare l’eremo rifondato, il signore di Fabriano avesse richiesto una grande pala con il tema più caro all’osservanza francescana, l’“Incoronazione della Vergine” attorniata da santi fondatori dell’ordine.
Se così fosse, la realizzazione del polittico andrebbe datata tra il 1406 e il 1414, anno in cui Gentile da Fabriano lasciò le Marche e si trasferì a Brescia, al servizio di Pandolfo Malatesta.
Al centro è raffigurata l’Incoronazione di Maria e il pittore immagina il Paradiso come un alone d’oro con fiamme e penne di pavone posto oltre il giro delle stelle fisse sul quale, come su un pavimento, poggiano angeli musicanti. Ai lati i santi, avanzano su prati fioriti rappresentati con precisione da botanico.
Esemplare del linguaggio gotico dell’artista è la trasformazione dei personaggi sacri in eleganti figure lussuosamente abbigliate, secondo il gusto caro alle corti del tempo. Le sinuose linee di contorno generano tratti aggraziati corrispondenti all’ideale estetico di inizio Quattrocento, mentre la resa minuziosa dei dettagli naturalistici rimanda alla lezione di Michelino da Besozzo.
Didascalia per grandi e piccoli
A piedi nudi
Dov’è l’azzurro del cielo? Al suo posto c’è una foglia d’oro vero. Il blu è nel manto di Maria in preziosa polvere di lapislazzuli. Di morbida pelliccia sono i mantelli di Maddalena e Gerolamo. Ma che contrasto con il ruvido saio dei francescani! C’è chi è a piedi nudi: chi prega, chi legge. Una volta questo dipinto si trovava in una chiesa: oro per stupire lo sguardo, piedi nudi per ricordare l’umiltà. Come ti immagini quella chiesa? Piccola o grande, umile o fastosa?
AUTORE Gentile da Fabriano (Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio)
DATA 1408 circa
MATERIA E TECNICA Tempera su Tavola
DIMENSIONI cm 157,2 x 79,6 tavola centrale, cm 117,5 x 40 tavole laterali inferiori, cm 48,9 x 37,8 tavole laterali superiori
INVENTARIO 153-174-175; 178-179-1229; 1230-1231-1232
SALA XXII
FIRMA GENTILIS DE FABRIANO PINXIT
Opera esposta