In questo quadro del 1938 De Pisis unisce una natura morta composta da una bottiglia, una scatoletta e un libro a un mazzo di fiori in un vaso; tutto è collocato sul pavimento di legno, un parquet che il pittore dipinge molto inclinato, donando all’opera una prospettiva sfuggente e instabile, accentuando, se possibile, l’impressione di movimento tipica delle sue composizioni, che eseguiva con una rapidità congeniale alla definizione di visioni che sembravano avere una fulminea durata nel tempo. Paradossalmente, in un quadro apparentemente gioioso, emergono i segnali di un profondo malessere interiore dell’autore. Del tutto singolare, rispetto a una concezione classica della costruzione di una natura morta, appare il segno tracciato sulla tela, che è come agitato da folate di vento, mobile e convulso: nel quadro tutto è provvisorio e precario.
AUTORE Filippo De Pisis (Filippo Tibertelli)
DATA 1938
MATERIA E TECNICA Olio su Tela
DIMENSIONI cm 62 x 75
INVENTARIO 5072
SALA XXIII
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