L’opera fa parte del ciclo delle Storie della Vergine e di San Giuseppe, proveniente dalla cappella di San Giuseppe in Santa Maria della Pace a Milano.
Dopo la soppressione di Santa Maria della Pace a Milano gli affreschi di Bernardino Luini entrarono a Brera, in diverse fasi, fra il 1805 e il 1875. L’aspetto originiario della cappella di San Giuseppe, un corpo quadrangolare addossato al presbiterio al termine della navata sinistra, è in parte restituito da un acquarello di Ludovico Pogliaghi, che la ritrae poco prima del distacco degli ultimi brani, quelli della volta e della parete d’ingresso, con tracce delle cornici in stucco che inquadravano le scene sulle pareti. Lo stato frammentario in cui gli affreschi sono pervenuti impedisce una sicura ricostruzione del ciclo, che comunque, almeno per la scena raffigurante San Giuseppe eletto sposo della Vergine, deve esser letto in rapporto all’Apocalypsis Nova, il testo del beato Amadeo Mendez da Silva, fondatore della corrente dei francescani Amadeiti e del convento della Pace, e più in generale all’impulso dato dall’ordine al culto mariano tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento.
Nella letteratura su Luini le Storie della Vergine e di San Giuseppe hanno ricevuto ipotesi di datazione intorno al secondo decennio del Cinquecento. Come in buona parte della sua produzione, il linguaggio di Bernardino vi appare segnato da un forte influsso di Bramantino. Fra secondo e terzo decennio del Cinquecento la chiesa e il convento di Santa Maria della Pace furono uno dei cantieri pittorici più importanti di Milano. Oltre a Luini vi lavorarono Marco d’Oggiono, Giovanni Agostino da Lodi, Bernardino Ferrari, Niccolò d’Appiano, pittore famoso nella Milano del tempo per quanto ora privo di opere, lo scultore Ambrogio Montevecchia. Numerose sono le opere entrate nella Pinacoteca di Brera: l’Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo parti di un polittico disperso realizzato in collaborazione da Giovanni Agostino da Lodi e Marco d’Oggiono e di quest’ultimo gli affreschi e la pala con l’Assunzione della Vergine che decoravano la cappella dell’ex vescovo di Bobbio Battista Bagarotti, una tavola raffigurante San Paolo che con il San Giovanni Battista e Il donatore della Gemälde Galerie di Berlino faceva parte di un polittico commissionato dallo stesso prelato, gli affreschi con le Storie della Vergine e l’ancona con la Nascita delle Vergine della cappella Cavalcabò Trivulzio dipinti negli anni 1541-1543 da Gaudenzio Ferrari. Proviene forse da Santa Maria della Pace, e proprio dall’altare della cappella di San Giuseppe, anche la pala di un seguace di Bernardo Zenale che raffigura l’Annunciazione secondo il testo dell’Apocalypsis Nova. L’allestimento attuale degli affreschi riprende integralmente quello di Ettore Modigliani e Pietro Portaluppi nel 1924-1925.
AUTORE Bernardino Luini
DATA 1520-1521
MATERIA E TECNICA Affresco Staccato Trasportato su Tela
DIMENSIONI cm 164 x 123
INVENTARIO 70
SALA XIII
Opera esposta