Si tratta probabilmente di un’opera destinata alla devozione privata eseguita da Vivarini nel 1498, nella fase più tarda della sua attività quando le forme e i colori si erano definitivamente addolciti sull’esempio di Antonello da Messina e di Giovanni Bellini. L’iconografia mostra una singolare fusione fra il tema del Salvator Mundi – il Cristo benedicente ripreso di fronte, con il globo nella mano sinistra – e il Cristo Portacroce, solitamente raffigurato di tre quarti mentre trasporta lo strumento del suo supplizio. Dietro la testa del Redentore si scorgono dei lampi di luce, come una specie di nimbo che caratterizza il volto di Cristo.
La tavola fu acquistata per Brera da Federico Albertolli, nel 1824.
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TITOLO
Cristo benedicente
AUTORE Alvise Vivarini
DATA 1498
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
DIMENSIONI cm 52 x 37
INVENTARIO 300
SALA VII
Opera esposta
AUTORE Alvise Vivarini
DATA 1498
MATERIA E TECNICA Olio su Tavola
DIMENSIONI cm 52 x 37
INVENTARIO 300
SALA VII
Opera esposta