Pinacoteca di Brera Informazioni
Brera/Musica nella sale della Pinacoteca
PINACOTECA DI BRERA

Via Brera, 28
20121 Milano
fax: +39 02 720 011 40

Segreteria della direzione

pin-br@cultura.gov.it



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tel: +39 02 72105 141
(Lun-Dom, 9.00-18.00)
• E-mail: pinacotecadibrera@ operalaboratori.com

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17/10/2019 Pinacoteca di Brera

Brera/Musica nella sale della Pinacoteca

Terzo giovedì del mese, tre euro, tre ore di musica.
La Pinacoteca di Brera, grazie alla collaborazione con il Maestro Clive Britton, propone una serata in musica con i giovani musicisti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado per celebrare il dialogo tra le arti e il dialogo tra i musicisti e il pubblico.

Brera/Musica nella sale della Pinacoteca Orario: Dalle ore 18.00 alle 22.15 (chiusura biglietteria ore 21.40)

Dove: Pinacoteca di Brera

Ingresso: 3 euro

Dalle 18 alle 22.15 al costo di 3 euro sarà possibile ammirare l’intera collezione, visitare le splendide sale riallestite e, nello stesso tempo, ascoltare gli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado.
Come sempre la serata musicale offre al pubblico l’occasione di ammirare l’intera collezione, visitare le splendide sale riallestite e naturalmente ascoltare i giovani interpreti, che si collocheranno in diverse sale all’interno della Pinacoteca: la scelta del programma scaturisce dalle emozioni suggerite dai dipinti.
Gli studenti saranno inoltre disponibili a rispondere alle domande del pubblico, in un inconsueto, dinamico scambio tra le arti.

 
 
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Programma

Angelo Calvo e Archimede De Martini, violini

Eugène Ysaÿe, Sonata per 2 violini (aprile 1915, Londra)
poco lento – maestoso – allegro fermo – allegretto poco lento – finale – allegro vivo e con fuoco (commissione/dedica: regina Elisabetta del Belgio)

“La Sonata per due violini soli di Eugene Ysaÿe fu scritta nel 1915 e pubblicata dopo la morte dell’autore, avvenuta nel 1931. All’interno di quest’opera, apparsa in un momento storico particolarmente complesso per l’arte in generale, si trovano suggestioni tipiche della musica francese del tempo, accostate a stilemi più antichi. È facile trovare un collegamento con l’arte neoclassica nelle strutture formali, ad esempio nella tripartizione della sonata, nei fugati e in certi passaggi tematici. Accanto a questo rimando al passato e alle sue convenzioni, si sviluppano frasi musicali e armonie tipicamente novecentesche. Vi è dunque in questa musica un collegamento tra il passato e il presente che l’autore riesce a esprimere con equilibrio e maestria, dando vita a un’opera capace di legare due mondi apparentemente molto distanti. Il primo movimento si apre e si chiude con un grande maestoso introduttivo denso e fitto nella scrittura, che fa da cornice all’allegro in forma di rondò. Ciò che contraddistingue il brano è l’intensa drammaticità, evidenziata dalla presenza praticamente costante della polifonia: l’utilizzo di corde doppie, accordi e il loro continuo stratificarsi dà l’impressione di ascoltare quattro violini, piuttosto che due. Il secondo movimento è di carattere nettamente più elegiaco e meno drammatico e presenta una scrittura meno densa, che lascia spazio all’espressività e alla cantabilità. Chiude la sonata il terzo movimento, allegro vivo e con fuoco, che si distacca nettamente dalla componente drammatica dei primi due per concludere la sonata in maniera brillante e virtuosistica”.
(Calvo/De Martini, note)

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Antonio Di Donna, flauto
Gianmarco Frau, chitarra

Astor Piazzolla, Histoire du Tango – Cafè 1930 – Nightclub 1960
George Friedrich Haendel, Sonata in la minore
Johann Sebastian Bach, Sonata in do maggiore

“Il percorso musicale si svilupperà nelle sale XXXVII e XXXVIII, in una dimensione di sintonia tra musica e opere esposte.
Histoire du Tango: in quest’opera, in cui Piazzolla racconta la storia del tango, di cui si eseguiranno due movimenti (Cafè 1930, tango lento e romantico, e Nightclub 1960, tango argentino unito alla bossa nova brasiliana), si percepirà sia la passione ardente tipica del tango sia quella più romantica e quasi misteriosa suggerita dalle opere della sala come Il bacio di Francesco Hayez, quadro che raffigura un giovane uomo e una giovane donna stretti in un abbraccio appassionato mentre si baciano con trasporto, e l’Odalisca, sempre di Hayez, figura che fu motivo di sogni proibiti poiché segregata negli harem e per questo inaccessibile. La Sonata in la minore di Haendel si sviluppa in quattro movimenti.
– Larghetto: dai toni misteriosi e tristi, riconducibili al dipinto Malinconia di Hayez, il movimento simboleggia la frustrazione provata dall’autore, deluso dalle aspettative patriottiche risorgimentali.
– Allegro (I e II): il primo allegro dai toni rapidi e quasi ansiosi in alcune battute induce a fare un collegamento con il dipinto L’ira di Marte trattenuto da Venere di Andrea Appiani. La dea dell’amore cerca di bloccare Marte, il quale, con la spada sguainata, insegue Adone per ucciderlo. Invece il secondo allegro, dal carattere più frizzante e leggiadro, sebbene la tonalità sia in minore, è da associare a Gli svaghi di Venere e Marte, sempre di Appiani, dipinto che mostra le due divinità intente a farsi un bagno aiutate da Venere e dagli amorini.
– Adagio: unico movimento in tonalità maggiore, possiede toni molto più sereni e calmi in netto contrasto con gli altri movimenti. Il dipinto al quale è associato questo movimento è Un dopopranzo (il pergolato) di Silvestro Lega: vi si raffigura con sguardo affettuoso un piccolo mondo borghese e femminile sui colli a Piagentina, località fiorentina dove si riunivano molti pittori macchiaioli. La Sonata in do maggiore di Bach è una sonata per flauto e basso continuo realizzato dal clavicembalo. Dopo un breve adagio che serve da introduzione, il presto e l’allegro seguenti danno modo al flauto di mostrare tutte le sue possibilità: l’allegro sembra addirittura parafrasare il virtuosismo violinistico, che ritroviamo nel ritratto di Hayez nel dipinto Pietro Rossi. L’autore vi rappresenta un eroico episodio di resistenza al dispotismo contro la città di Venezia”.
(Di Donna/Frau, note)

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Ariadna Quappe, cornetto e flauto dolce
Ninon Dusollier, flauto dolce
Anaïs Lauwaert, viola da gamba
Sonia Hrechorowicz, organo positivo

Salamon Rossi Hebreo (c. 1570 – 1630), Sinfonia quinta da Il primo libro delle sinfonie et gagliarde (Venezia, 1607)
Dario Castello (c.1590 -1631), Sonata prima a sopran solo da Sonate concertate in stil moderno, libro secondo (Venezia, 1629)
Riccardo Rognoni (c. 1550 – 1620), Domine quando veneris da Il vero modo di diminuire con tutte le sorti di strumenti da corde, da fiato, e anco per la voce humana (Venezia, 1592) – mottetto di Giovanni Pierluigi da Palestrina
Girolamo Dalla Casa (? – 1601), Ancor che col partire da Il vero modo di diminuir con tutte le sorti di strumenti di fiato, e di corda, e di voce humana (Venezia, 1584) – madrigale di Cipriano de Rore
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643), Canzon sesta a due, canto e basso da Canzoni da sonare a una, due, tre et quattro (Venezia, 1634)
Dario Castello (c.1590 -1631), Sonata terza a due soprani da Sonate concertate in stil moderno, libro secondo (Venezia, 1629)

Musica nella Serenissima
“Nella Repubblica di Venezia, detta La Serenissima, molti musicisti e stampatori furono attivi tra il 1500 e il 1700. Essendo una vera potenza economica e commerciale ebbe una forte influenza sull’arte e sulla musica, motivo per il quale tante opere furono stampate e pubblicate proprio in questa città. Per quanto riguarda l’arte pittorica i due massimi esponenti del genere della veduta furono i pittori Francesco Guardi e Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto. Possiamo trovare alcune loro opere nella sala XXXV della Pinacoteca di Brera a Milano. Il programma musicale della serata è dedicato alle raccolte musicali, pubblicate a Venezia tra 1584 e 1634, dei musicisti che lavorarono presso la Basilica di San Marco, tra cui Girolamo Dalla Casa e Dario Castello. Proponiamo un concerto di musica veneziana accompagnata dai panorami più belli della città, visibili ancora oggi”.
(Quappe/Dusollier/Lauwaert/Hrechorowicz, note)

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