Il disegno fa parte di quel genere particolarmente diffuso nel Settecento delle cosiddette “teste di carattere”, ovvero personaggi anonimi riprodotti a mezzo busto e colti in atteggiamenti slegati da contesti narrativi. È la figura che assume quindi valore di per sé, per le sue peculiarità fisiognomiche e sopratutto per la cifra psicologica.
Piazzetta usa il carboncino come strumento, particolarmente efficace, per restituire le diverse consistenze materiche, dal bordo della pelliccia del berretto alla morbidezza dell’epidermide. L’uso della biacca aiuta a rilevare i punti di incidenza della luce sul profilo del naso, sulle nocche della mano e si concentra nel colletto della camicia che isola il volto dal resto del corpo. Ma è sopratutto l’intensità dell’espressione a colpire l’attenzione dell’osservatore: lo sguardo abbassato, perso in un pensiero profondo, restituisce al ragazzo i caratteri specifici e individuali di un vero e proprio ritratto.
AUTORE Giambattista Piazzetta
DATA 1735-1745
MATERIA E TECNICA Disegno
TECNICA OPERA Carboncino e biacca su carta grigio-bruna.
DIMENSIONI mm 393 x 300
INVENTARIO Inv. 209
Opera non esposta