Sono molteplici i trait d’union culturali e spirituali tra l’Arte, in quanto universale e le arti orientali del Taij quan, arte marziale cinese millenaria e del Qi gong, conosciuto anche come ‘arte di nutrire la vita’.
L’inedito binomio è un esperimento e insieme uno stimolo per sviluppare una consapevolezza più profonda di sé, per allenare l’equilibrio e la capacità di ascolto, per porsi di fronte all’opera d’arte in modo più ricettivo, ma anche per vivere meglio.
Le lezioni, gratuite e aperte a tutti senza limiti di età, si tengono nel corso dell’estate in 8 incontri settimanali: il giovedì, dalle 19.00 alle 20.30, e la domenica, dalle 15.30 alle 17.00, nell’Atrio dei Gesuiti della Pinacoteca di Brera.
I docenti, tutti esperti e qualificati della Scuola Gianpiero Farina Meditazioneinmovimento.org introdurranno i partecipanti ai principi base del Taiji quan e del Qi gong, due affascinanti discipline ancora poco sperimentate, ma in grado di coinvolgere e regalare fin dai primi passi una benefica sensazione di centratura, distensione ed energia.

Il Taiji quan (si legge TAI-CI-CIUÀN) è un’antica arte marziale cinese che si fonda sulla continua interazione di due principi opposti e complementari, lo Yin e lo Yang.
Chi pratica anche da breve tempo avverte un miglioramento nella postura fisica, ma anche nell’atteggiamento, come se la pratica allenasse a gestire meglio quel dualismo e quella dialettica che fanno parte della vita e che tutti sperimentiamo a volte con disagio nelle relazioni, nelle emozioni, nella vita di ogni giorno.
E infatti da arte di combattimento, Il Taiji quan si è evoluto a disciplina più meditativa, la cui pratica contribuisce al benessere psicofisico, con effetti terapeutici che molteplici studi internazionali hanno rilevato.

Il Qi Gong (si legge CIGONG) è un insieme di antiche tecniche cinesi per coltivare, accrescere e rafforzare il Qi (si legge CI), l’energia vitale, promuovendone la fluida circolazione all’interno del corpo, e per questo conosciuto come ‘arte di nutrire la vita’.
Visitare le sale della Pinacoteca seguendo un percorso personale, sempre diverso, e indugiare davanti alle opere d’arte che regalano ogni volta un’emozione unica, svelando a ogni nuova lettura qualcosa di nuovo, richiede attenzione, apertura, concentrazione e insieme un movimento più meditato, una ricettività che è attenzione sensibile e consapevole.
Queste qualità sono sviluppate in modo naturale dalla pratica del Taiji quan, nell’esecuzione della cosiddetta “forma”, sequenza fluida e armonica di movimenti coordinati e continui.