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La musica dei Ricordi
CONCERTI IN BIBLIOTECA – Un ciclo di concerti a cura del pianista Sandro Ivo Bartoli per riscoprire i tesori musicali dell’Archivio Storico Ricordi.
Secondo Concerto: “Il salotto dei ricordi”
Sandro Ivo BARTOLI, pianoforte
Giulio Ricordi (1840-1912)
Trois petites pièces romantiques (Ed. Ricordi No. 108593 – 1903)
Giacomo Puccini (1851-1924)
Opere complete per pianoforte solo
Giuseppe Verdi (1811-1901)
Il cielo d’Italia – romanza senza parole
Franz Liszt (1811-1886)
Salve Maria de “Jerusalem” di Giuseppe Verdi (Ed. Ricordi No. 48542 – 1883)
Ferruccio Busoni (1866-1924)
Marcia funebre di Sigfrido nell’opera Il crepuscolo degli dei di R. Wagner (Ed. Ricordi No. 655 – 1885 ca.)
Adolfo Fumagalli (1828-1856)
La Traviata di Verdi – Melodia Variata Op.89 (Ed. Ricordi No. 26679 – 1854)
Grande Fantaisie pour la main gauche sur Robert le Diable de Meyerbeer Op.106 (Ed. Ricordi No. 28913 – 1856)
“Ci sono sottili collegamenti fra un’opera e l’altra – spiega Bartoli – a testimoniare la continuità storica dell’operato di Casa Ricordi. Marco Fornaciari farà ascoltare una selezione dai ‘Capricci’ di Paganini e i ‘Tre Pezzi in forma di Sonata’ di Antonio Bazzini; questo violinista virtuoso fu incoraggiato, in gioventù, proprio da Paganini e, anni dopo, ebbe fra i suoi allievi Giacomo Puccini del quale io eseguirò l’opera omnia pianistica”.
“È noto che Liszt sia stato – prosegue Bartoli – il ‘padre’ della trascrizione virtuosistica di opere celebri, ma ben meno noti sono gli sforzi promossi in questo senso dai suoi colleghi italiani che Ricordi prese sotto la sua ala protettrice. Adolfo Fumagalli, che proprio Liszt definì ‘un pianista di prim’ordine’, fu un alacre trascrittore di opere famose: la ‘Melodia Variata dalla Traviata’ (una serie di sensibili variazioni sulla Romanza ‘Di Provenza il mare, il suol’) mette in gioco una tecnica pianistica meravigliosa, mentre la Grande Fantaisie sur Robert le Diable per la mano sinistra sola ha del demoniaco: uno di quei rari casi in cui l’allievo supera il maestro!”.
“Non mancano le curiosità: l’Archivio Storico Ricordi custodisce varie trascrizioni da opere di Verdi per mano dello stesso Franz Liszt, che vi aveva apportato piccole modifiche per adattare i lavori a un’invenzione di cui Ricordi aveva acquistato il brevetto, l’Armonipiano. Altrimenti detto ‘pedale del tremolo’, l’Armonipiano permetteva la ripetizione rapida di certe note o accordi per la creazione di un effetto molto particolare. Il fatto stesso che Liszt ne abbia non solo raccomandato l’uso, ma sia giunto addirittura ad alterare alcune sue composizioni, fa rimpiangere che nessun Armonipiano sia sopravvissuto”, conclude Bartoli.