7 LETTERA DEL DIRETTORE/ LETTER FORM THE DIRECTOR On March 21st , 1977, shortly before Bruno Munari’s innovative educational laboratory was to open at the Pinacoteca di Brera, its dynamic Soprintendente Franco Russoli died of a heart attack at only 54 years old. With him died a vision of the “Grande Brera”, of Brera as a place of civility and citizenship, and of the museum as the place where we rediscovered the wellsprings of our identity as members of contemporary society. In 2016, nearly forty years after Russoli’s untimely death, we have begun to bring his vision to term. On January 21st , 2016, on the occasion of the “100 days” after my arrival as the new Director General in October 2015, we announced a comprehensive vision for Brera to be accomplished in the following three years. This strategic plan was the fruit of the collaboration between all seven of Brera”s residents – the Pinacoteca di Brera and the Biblioteca nazionale Braidense, the Accademia di Belle Arti, the Osservatorio Astronomico, the Orto Botanico, the Istituto Lombardo and the Archivio Ricordi. The mission had two simple parts: to put Brera back in the heart of the city, ending years of isolation; and to put the user back at the centre of Brera. What does this mean in practical terms? First it means transforming the Palazzo di Brera and returning it to the citizens of Milan, by means of banners on the façade, a new information system, bench seating, wastebins – all fundamental to enhancing the accessibility, commodity and civility of the palazzo for the city. Second, it means completely re-installing the permanent collections, and finally presenting Brera’s extraordinary collections of modern art in Il 21 marzo 1977, poco prima dell’inaugurazione dell’innovativo laboratorio per bambini progettato da Bruno Munari presso la Pinacoteca di Brera, il dinamico Soprintendente Franco Russoli venne a mancare per un infarto a soli cinquantaquattro anni. Con lui scomparve anche la visione di una “Grande Brera”, di Brera come luogo di civiltà e cittadinanza, e del museo come spazio in cui riscoprire i capisaldi della nostra identità all’interno della società contemporanea. Nel 2016, a circa quarant’anni dalla morte prematura di Russoli, abbiamo gettato le basi per portare a compimento questa sua visione. Il 21 gennaio 2016, in occasione dei “100 giorni” dalla mia nomina a Direttore Generale avvenuta nell’ottobre 2015, abbiamo annunciato un progetto a tutto tondo per Brera da realizzare nei successivi tre anni. Questo piano strategico è nato grazie alla collaborazione dei sette grandi inquilini di Brera: la Pinacoteca e la Biblioteca nazionale Braidense, l’Accademia di Belle Arti, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico, l’Istituto Lombardo e l’Archivio Ricordi. La missione si componeva di due parti: riavvicinare Brera al cuore della città di Milano dopo anni di isolamento e ricollocare i fruitori al centro di Brera. Che cosa significa questo in termini pratici? Innanzitutto, ciò implica una trasformazione del Palazzo di Brera, che occorre restituire ai milanesi con banner affissi sulla facciata, un nuovo sistema informativo, panchine per sedersi in cortile, cestini per i rifiuti: tutti elementi